Volpi (Fratelli d’Italia) chiede la revoca di Musolino e lo scioglimento del comitato di gestione

Interrogazione a risposta scritta al ministero delle infrastrutture su una serie di punti considerati critici sull'operato dell'attuale presidente dell'Autorità di sistema portuale

E’ stata presentata dal parlamentare di Fratelli d’Italia Andrea Volpi un’interrogazione a risposta scritta al ministero delle infrastrutture su una serie di punti considerati critici sull’operato dell’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale Pino Musolino e il comitato di gestione. Il passaggio chiave è quando Volpi chiede la revoca del presidente e lo scioglimento del comitato di gestione. Ecco l’interrogazione.

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il 4 marzo 2021 è stato dichiarato lo stato di crisi dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, dovuto al calo delle entrate tributarie e dei diritti di porto, ed all’ingente riduzione del traffico merci e passeggeri causato dalla pandemia da COVID-19;

il bilancio di previsione 2021 è stato approvato a seguito dell’adozione di un «Piano di risanamento» tendente a risolvere lo «stato di crisi», in cui si prevedevano misure finalizzate al gareggio della situazione amministrativa 2020 ed all’equilibrio finanziario del bilancio 2021;

il 21 ottobre 2021 i vertici dell’AdSP, «ente pubblico non economico» ai sensi dell’articolo 6, comma 5, della legge n. 84 del 1994, hanno deliberato la «procedura di allerta e prevenzione della crisi – es. 2022» utilizzando le procedure del codice della «crisi d’impresa e dell’insolvenza» di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14;

in diverse relazioni, la Corte dei conti ha preso atto delle valutazioni dell’AdSP e ha evidenziato gli strumenti necessari a riportare in equilibrio la gestione finanziaria: incremento dei «diritti di Porto»; rivalutazione del 3 per cento delle entrate correnti per canoni concessori; riduzione della spesa di parte corrente di euro 2.000.000. La stessa Corte ha poi evidenziato un costo medio del personale decisamente elevato; la corresponsione di alcuni emolumenti ad personam non dovuti e il perdurante ritardo nell’adozione del «piano triennale dei fabbisogni», di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

nonostante secondo il Presidente dell’AdSP Musolino del 2022 i traffici nel porto di Civitavecchia abbiano quasi raggiunto i livelli pre-pandemia e nel documento di valutazione del bilancio di previsione per l’anno 2023 i revisori dei conti evidenzino entrate complessive di previsione per 52 milioni di euro, in incremento rispetto all’anno 2022, e sottolineino, nell’esame delle uscite correnti, una riduzione degli oneri del personale del 24 per cento rispetto alle previsioni definitive dell’anno 2022, è stato presentato al comitato di gestione un piano di riorganizzazione del personale che prevede un taglio di 19 unità (9 posizioni dirigenziali, su 13 esistenti, e di 10 posizioni intermedie) a fronte di una dotazione organica approvata dal Ministero vigilante il 6 febbraio 2018;

all’AdSP del Mar Tirreno centro settentrionale sono destinati oltre 300 milioni di euro per opere strategiche, che entro il 2025 prevedono il raddoppio delle superfici disponibili per il traffico merci, l’ampliamento delle banchine, la realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario e l’allungamento del muro paraonde, questo taglio delle figure dirigenziali appare ancora più incomprensibile;

il Consiglio di Stato con sentenza del 10 gennaio 2023 n. 00317 del 2023 reg.prov.coll. ha censurato l’operato dell’ente ritenendo illegittimo l’affidamento in esclusiva di un rilevante servizio di interesse generale intraportuale ad una società privata, intimando all’AdSP di revocare tale affidamento e di indire entro tre mesi una nuova gara –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di monitorare le vertenze in oggetto, con l’obiettivo di preservare i livelli occupazionali, nonché di assicurare la realizzazione delle opere previste nel Pnrr per il porto di Civitavecchia;

se, stante lo stato di confusione che sembra governare la gestione dell’ente e del personale, già in stato di agitazione, ritenga applicabile l’ipotesi di una commissione ispettiva, per valutare l’omesso esercizio o gravi irregolarità nell’espletamento delle funzioni e delle competenze previste dalla legge, tali da compromettere il funzionamento dell’AdSP Mar Tirreno centro settentrionale;

se non ritenga di dover intervenire con la revoca del mandato al Presidente e lo scioglimento del comitato di gestione, viste le gravi irregolarità riscontrate dalla Corte dei conti e dal Consiglio di Stato, anche a carico dei vertici attuali.