Un’assemblea pubblica, che sarà anche un presidio sotto Palazzo del Pincio, per chiedere al Comune l’attivazione di un tavolo di confronto, in vista di quello che si aprirà probabilmente a gennaio al Mise sulla vertenza dei metalmeccanici, connessa al progetto di conversione a gas del sito di Tvn. Le organizzazioni sindacali, questa mattina dalla Sala Cutuli in municipio, sono tornate a parlare della drammatica vertenza occupazionale che sta strangolando la città. Una vertenza che riguarda ormai tutte le categorie e che coinvolge i siti che storicamente hanno delineato e che ancora delineano il profilo della città dal punto di vista industriale, logistico, dei trasporti. Presenti, infatti, insieme ai metalmeccanici rappresentati dal segretario Roma Nord-Viterbo, Giuseppe Casafina, Silvio Scalamandré (Fiom) e Arturo Ranucci (Uilm Uil), anche la categoria Trasporti, con Alessandro Borgioni della Filt Cgil. Con loro anche Roberto Bonomi, della Usb. In conferenza stampa anche i metalmeccanici ex Privilege, di ritorno dal presidio di questa mattina, i quali hanno nuovamente fatto presente il dramma della situazione che stanno vivendo alcune famiglie. L’auspicio è quello della ripresa del cantiere da parte della società subentrante. Del resto il nodo cruciale emerso con maggiore evidenza proprio questa mattina è come riuscire a intervenire per tamponare la situazione contingente delle vertenze al porto e a Tvn e, al contempo, progettare iniziative a medio e lungo termine. Da questo punto di vista Casafina ha ribadito che “la città si trova dinnanzi a un cambiamento epocale e che pertanto è giunto il momento che anche il Comune si attivi per mettere insieme non solo i soggetti interessati da tutte le vertenze aperte, ma anche esperti che possano portare pareri qualificati e validi rispetto alle proposte alternative che i sindacati hanno avanzato, in primis quella del cantiere navale”. Il rischio infatti è quello di arrivare alla convocazione del tavolo ministeriale “in ordine sparso — ha precisato Bonomi — con tutto ciò che ne può derivare di negativo, perché ciascuno per sé non si può riuscire a delineare una seria alternativa di sviluppo”. Va da sé che sulla decisione di convocare un’assemblea cittadina proprio sotto al Comune pesano mesi di sostanziale silenzio e immobilismo da parte dell’amministrazione comunale. Lo dicono a chiare lettere in realtà proprio i lavoratori che sono intervenuti alla conferenza stampa: possibile che debba essere il sindacato a tentare di tracciare una road map? Ed è Bonomi a ricordare che “dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale dell’ordine del giorno per l’individuazione di Civitavecchia come area industriale complessa, nulla è più stato fatto, non è stato dato seguito a quel documento. Ci saremmo aspettati che di fronte alla presa d’atto di una situazione di imminente desertificazione sul piano industriale — ha proseguito — il Comune si attivasse, proprio perché quella delibera prevede la costituzione di un progetto che consenta di intercettare finanziamenti e coinvolgere imprese di respiro nazionale”. Bonomi ricorda anche che la convenzione Enel del 2003 prevedeva l’istituzione e il mantenimento di un Osservatorio permanente sul lavoro, che avrebbe dovuto evitare di trovarsi nella situazione in cui ci si trova oggi, con la conversione a gas di Torre Nord alle porte e con la prospettiva di vedere impiegate a fine lavori un quinto delle maestranze attuali. Eppure, se anche i lavoratori giustamente premono per la definizione di soluzioni emergenziali, i sindacati non ci stanno a scrivere il secondo capitolo di una storia finita male, malissimo sul piano occupazionale, per la conversione a carbone di Torre Nord. Finita male e con operai morti dentro al cantiere. “Non possiamo fermarci a guardare l’occupazione che inevitabilmente verrà nel poco tempo che occorrerà per la trasformazione a gas di Tvn — sega Ranucci — ma dobbiamo guardare oltre”. Un “oltre” che però i sindacati non possono costruire senza gli interlocutori istituzionali, come detto. Se il Comune è assente, l’Autorità di Sistema non è da meno, con una presidenza che non dà segni di vita. “L’Autorità deve dire cosa vuole fare su quelle che sono aree demaniali — ha aggiunto Borgioni — in una prospettiva di integrazione tra tutte le categorie interessate”. Adesso si vedrà quali risposte arriveranno dal Comune, al quale oggi i sindacati hanno fatto pervenire formalmente la richiesta di un tavolo di confronto. Si sa che un ordine del giorno non si nega a nessuno, quello che qualifica un’amministrazione sono poi gli atti conseguenti. L’appuntamento intanto per l’assemblea-presidio è per il 18 dicembre alle 16 a piazzale del Pincio. Alla Privilege picchetti per l’altra vertenza tutta la settimana.
Vertenze porto e Tvn, il 18 assemblea sotto Palazzo del Pincio
I sindacati chiedono al Comune l'apertura un tavolo permanente per elaborare una proposta di sviluppo da portare a gennaio al Mise