Ci siamo, mancano davvero pochi giorni al 26 di maggio, data del voto comunale per molte realtà laziali. Come Civitavecchia dove i sei candidati sindaco stanno per imboccare l’ultimo rettilineo della campagna elettorale, quello decisivo.
Ernesto Tedesco, centrodestra. E’ l’avvocato penalista il gran favorito. In effetti la squadra dei moderati è quella più ampia e potenzialmente in grado di attrarre più consenso. Difficile un successo al primo turno. Al ballottaggio la partita potrebbe cambiare, ma lui sta lavorando bene soprattutto nella comunicazione. E un bis di Matteo Salvini potrebbe aiutare.
Carlo Tarantino, centrosinistra. Duella con il Movimento 5 stelle per la medaglia d’argento del primo turno, viste le forze in campo e le 5 liste potrebbe partire avvantaggiato, ma l’incertezza rimane. Aspetta l’ex segretario dem Walter Veltroni per l’ultimo scatto verso il voto.
Daniela Lucernoni, Movimento 5 stelle. Fra amministrare il Comune e fare campagna elettorale l’impegno raddoppia. Sta puntando molto sul risanamento delle casse comunali e la presentazione della squadra di assessori già fatta (effettivamente un bel segnale di trasparenza). Spera in un blitz di Luigi Di Maio per dare manforte all’ultima fase della campagna.
Vittorio Petrelli, civico. E’ l’outsider della partita. Andare al ballottaggio per lui significherebbe centrare un autentico miracolo politico. E’ quasi impossibile, mentre è alla portata un altro bel risultato, del resto come cinque anni fa, ma stavolta la speranza è di entrare finalmente in consiglio comunale ed evitare l’ultima beffa.
Dario Mele, Casapound. Difficile pronosticare a Civitavecchia un risultato da parte del partito di estrema destra. Potrebbe rosicchiare qualche voto a Lega e Fratelli d’Italia, di sicuro lui sembra abbastanza conosciuto nell’ambiente giovanile della città.
Germano Di Francesco, La Sinistra. Altra compagine che, salvo sorprese quasi impossibili, reciterà un ruolo marginale nella partita elettorale di Civitavecchia. Si sta cercando di risvegliare le anime e le passioni di sinistra rimaste fuori dal progetto Tarantino, ma la strada pare in salita. Per di più considerando che Potere al Popolo è rimasta fuori.