Usi civici, Tedesco: “Sentenza favorevole ai cittadini, grosso spiraglio su Bandita delle Mortelle”

Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale del M5stelle Devid Porrello: "La sentenza del Commissario agli Usi civici sulla questione Bandita delle Mortelle avvicina la risoluzione di questo annoso problema"

Nei giorni scorsi il Commissario agli Usi civici di Lazio, Umbria e Toscana ha depositato la sentenza su una causa promossa da un cittadino civitavecchiese, il cui ricorso è stato accolto. Il commissario ha dichiarato la natura allodiale e privata, sin dal 1927, del terreno di proprietà del ricorrente, la sua non appartenenza al patrimonio dell’Associazione agraria di Civitavecchia e l’inesistenza di usi civici in favore della collettività. Il terreno in questione è all’interno della Bandita delle Mortelle. Dichiara il Sindaco, Ernesto Tedesco: “Attendiamo la lettura delle motivazioni, dalle quali potremo capire se quanto statuito in relazione al terreno del nostro concittadino possa essere esteso anche agli altri terreni all’interno della Bandita. Nel ricercare una possibile soluzione ad ogni livello, come Amministrazione, mi preme tuttavia ringraziare in questa fase il lavoro svolto da tutto il consiglio comunale e in particolare da Simona Galizia, Pasquale Marino e Vittorio Petrelli per coordinare gli sforzi affinché i tanti cittadini che si trovano le proprietà gravate dagli usi civici possano avere un sostegno, e non un ostacolo, nelle istituzioni”. Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale del M5stelle Devid Porrello: “La sentenza del Commissario agli Usi civici sulla questione Bandita delle Mortelle, in cui si afferma che il terreno in questione è di natura allodiale, ossia di natura privata, e perciò non appartiene al patrimonio dell’Università Agraria di Civitavecchia, avvicina la risoluzione di questo annoso problema. Una pronuncia che la nostra città aspettava da tempo e che è il frutto del grande lavoro dei comitati e della precedente amministrazione comunale. Ora la Regione Lazio faccia la sua parte annullando la determinazione del 2013, cosa che abbiamo richiesto in una mozione discussa in aula alcuni mesi fa. Auspico quindi una maggiore collaborazione da parte di tutti gli enti coinvolti, a partire dall’Università Agraria, evitando di ricorrere in appello, fino alla Regione che ora ha tutte le carte in tavola per poter mantenere gli impegni presi.”