Università Agraria Tarquinia: Bastari torna sulla delicata situazione economica ereditata

Bastari sottolinea come alcune delle situazioni che hanno condotto allo stato attuale dell'ente hanno del clamoroso

 

L’Assessore dell’Università Agraria Gianfranco Bastari più volte, nei Consigli dell’Ente, ha parlato della delicata situazione economica ereditata, ma all’indomani della pubblica diffusione del parere dei Revisori dei Conti sui documenti contabili, ha tenuto a sottolineare alcune delle situazioni che hanno condotto alla situazione attuale, che dal 2018 si sta pian piano lavorando per risistemare.

Alcune di queste hanno del clamoroso: ad esempio, l’impianto di Pawlonia messo a dimora su un terreno irriguo di 2 ettari di proprietà dell’Ente, dove solo per l’acquisto delle 1.220 piantine sono stati spesi nel 2014 ben 10 mila euro. Dal 2014 ad oggi non è stato ovviamente possibile nessun utilizzo di quel terreno, che è addirittura risultato non idoneo per la Pawlonia. Per renderlo utilizzabile, si dovranno oggi sostenere le spese di estirpazione e smaltimento di 1.220 alberi. Se non si trattasse di un bene comune, la cosa avrebbe quasi il sapore della beffa.

Altro esempio eclatante, il fermo amministrativo sin dal 2007 da parte di Equitalia di alcuni autoveicoli, per cartelle esattoriali non pagate. Gli autoveicoli per ben 11 anni hanno circolato egualmente, commettendo precise violazioni che avrebbero potuto cagionare danni all’Ente.

A queste situazioni paradossali se ne aggiungono molte altre, ed ovviamente debiti dall’entità consistente: per citarne alcuni, basti sapere che al 18 Gennaio 2018 solo tra tributi erariali e Consorzio di Bonifica risultavano emesse ben 58 cartelle, pari ad € 1.972.789,83 da pagare, su parte delle quali l’Amministrazione Borzacchi ha optato per la rottamazione. Questa enorme cifra è soltanto una parte del peso che la cittadinanza si è trovata ad avere, per cui oggi, a seguito di una ridefinizione dei documenti contabili in senso di puntualità, si continuerà a lavorare, con la speranza che in un vicino futuro i conti possano tornare all’attivo, producendo benefici per la collettività.