Finisce qui un’altra emozionante edizione di TolfArte, Festival che ha tenuto compagnia a tantissime persone nei primi giorni d’agosto. Come ogni anno si è registrato un boom di presenze. In migliaia infatti hanno inondato i vicoletti del borgo antico, animando ancor di più il peculiare evento. Atteso tutto l’anno, TolfArte è ormai un punto di riferimento culturale e artistico per il panorama internazionale. A conferma di ciò ha ottenuto infatti diversi riconoscimenti tra cui “Miglior Festival emergente d’Italia” dalla Rete dei Festival (2011), il Patrocinio Ufficiale di EXPO MILANO 2015, il riconoscimento di “Best practice” da parte del network mondiale Cittaslow International (2015) e quello di “Buona pratica in ambito culturale” della Regione Lazio (2016) Ma il premio più importante e gradito è stato come sempre il riscontro positivo con il pubblico, che come ogni hanno ha presenziato in massa durante i 4 giorni. Un Festival che ancora una volta ha saputo incantare, coinvolgere e sorprendere migliaia di persone. L’ennesimo successo reso possibile da un gruppo di ragazzi, la Comunità giovanile, che con la loro passione e la loro devozione al TolfArte sono riusciti a creare qualcosa di magnifico per il quindicesimo anno di fila. Nato nel 2005 come ponte di incontro tra la tradizione artigianale e artistica locale, l’arte di strada e l’arte contemporanea e sperimentale, il TolfArte ha mantenuto le sue peculiarità con una crescita esponenziale, confermando ogni anno oltre 50.000 presenze che inondano un paese di circa 5200 abitanti. Commovente il saluto di ieri sera da parte dell’organizzazione a Piazza Matteotti con il toccante testo di Caterina Battilocchio e Francesca Ciaralli, interpretato da Daniela Barra e accompagnata dalle note di Daniele Romeo, che meglio non poteva spiegare cosa TolfArte rappresenta. E così, come recita la poesia, aspettando la prossima edizione “Arrivederci a tutti: ai pazzi e agli ordinari, ai semplici e ai sognatori, ai seri ed ai buffoni. Arrivederci ai vostri larghi occhi e immensi cuori che, quando vogliono, sanno lasciarsi andare con me. Il cuore rallenta, la testa cammina…”.