Tarquinia: videoconferenza con i Divini Commercianti

Accettiamo le scelte del Sindaco ma chiediamo maggior dialogo

Tanti i temi affrontati nella videoconferenza stampa di ieri con i Divini Commercianti, l’associazione di categoria tarquiniese che come ha inteso subito precisare il Presidente Gino Stella non è più solo centro storico ma si è allargata rappresentando anche tante attività al di fuori dalle mure arrivando a 144 membri. Presenti oltre al Presidente Stella anche Roberto Galati e il vicepresidente Lucio Mattioli.

“Ringraziamo il sindaco e l’amministrazione per averci dato retta su alcune richieste prodotte con due pec una il 23 marzo e una l’11 aprile in quest’ultima appunto si chiedeva la riapertura del Corso che è stata approvata con un’ordinanza del sindaco -apre Stella-ma destano lo stupore di molti alcune dichiarazioni dell’assessore al Commercio relativi ai futuri provvedimenti amministrativi”

Il primo punto affrontato riguarda l’aiuto alle realtà commerciali in tema di tassazione. “Il regolamento sull’immondizia, ad esempio, è obsoleto: è possibile abbassare la percentuale variabile sulle attività commerciali? Abbiamo provato a chiederlo più volte in riunione ma non ci è stato risposto sul tema. Abbiamo letto sui giornali che il sindaco provava a abolire la Tosap – la tassazione sul suolo pubblico – ma ieri il vicesindaco non ha detto proprio così, dicendo che proveranno ad abbassarla. Tra sindaco e vicesindaco prima di parlare si mettano d’accordo”.

Si passa poi alla viabilità: “Se l’obiettivo è chiudere il centro storico con le modalità dichiarate sulle fasce orarie, avrà tutto il nostro appoggio. Per altri tipi di provvedimento vorremmo prima incontrarli, una chiusura totale ora ci causerebbe solo danni. Idem per il Lido se cambia la viabilità, sarebbe il caso di comunicarlo e non fare le videoconferenze tra sei mesi. La stagione è alle porte, dobbiamo organizzarci: garantiamo la massima collaborazione, e non vorrei mai essere nei panni del sindaco che sta lavorando per la città in questo periodo difficile, ma il tessuto sociale e commerciale è in difficoltà e a noi servono certezze per il domani”.

Maggior dialogo e condivisione.
Insomma, se da un lato si rivolge un plauso all’amministrazione e si ringrazia per aver dato retta su alcune cose a pesare ai Divini commercianti sembra essere la mancanza di dialogo e condivisione. “Capiamoci le scelte politiche è giusto che le faccia l’amministrazione che ha vinto le elezioni e applica il programma elettorale. Ma dialogare in qualche maniera con le categorie del paese porta a fare sì che le situazione si svolgano in modo più tranquillo. Prendiamo la chiusura di via San Pancrazio e di piazza d’Erba: se si dice che c’è un piano traffico nuovo, e noi lo accettiamo, non si può prima di attivarlo iniziare a chiudere le strade, comprometti le attività del centro storico. A piazza d’Erba ora si entra solo con l’elicottero, le attività che sono nella parte antica della città sono penalizzate e in un momento simile penalizzarle è dannoso. Per non parlare del “Ranch” Matteotti: servirà per fare in modo che bar e ristoranti avranno tutta la piazza per mettere i tavoli, ma esteticamente adesso è bruttissimo perché pare una stalla col recinto! Ma se è così che deve essere fatta la accettiamo”.
“Lo ripeto – continua Stella – diamo pieno appoggio su tutto, ma vorremmo anche essere riconosciuti; vorremmo cioè sederci a tavolino, con l’amministrazione e proporre le nostre idee direttamente al sindaco, non passando per terzi, uffici e assessori, ma parlare dentro una stanza attorno ad un tavolo con l’amministrazione comunale: in tutta Italia funziona così, con le associazioni che propongono e fanno critiche costruttive”. Anche perché, come spiega il vicepresidente Lucio Mattioli “Apprezziamo la disponibilità e il dialogo con il vicesindaco, il problema è che poi il sindaco un pochino devia da ciò che gli altri ci dicono. Per questo avremmo piacere di incontrare l’anello finale di questa catena, ma per adesso non ci sta riuscendo”. “E a dirlo non è solo Gino Stella, – conclude Stella stesso – che era candidato con Sandro Celli, ma Lucio, che invece era nelle liste di Giulivi”.

Lo strumento per interfacciarsi secondo i commercianti già esiste ossia la consulta del turismo, istituita mesi fa dal commissario che ha al suo interno tutte le associazioni di categoria. “Perché l’assessore al turismo e quello al commercio non l’hanno mai riunita per parlare? E non solo in pandemia, ma nell’intero anno di amministrazione”.

Contro il Governo: “Bene ha fatto il sindaco a scrivere ai parlamentari, e capisco anche la scelta di non aver voluto ricevere simbolicamente le chiavi delle attività commerciali: è un gesto politico, il suo partito ragiona così e da una parte ha fatto bene a non accettarle. Però è piaciuto a tutti che abbia chiamato e mandato lettere per farci dare una mano dalle istituzioni. Quello chiedevamo con la manifestazione del 28 a sera, manifestare la rabbia con il governo che ci tratta come ultima ruota del carro, che non chiarisce le nostre responsabilità, che deve rendersi conto che noi siamo obbligati a interventi maggiori rispetto agli altri e che gli aiuti sin qui previsti non bastano. Oggi non abbiamo una lira nessuno e se il governo valuta il nostro lavoro solo 600 euro, noi siamo costretti ad aprire, anche se probabilmente riteniamo stupida una riapertura oggi”.
“Io sono un moderato – conclude Stella – mi considero uno degli ultimi democristiani rimasti, il sindaco lo è un po’ meno, ma sono certo che parlando una soluzione si trova. Qualsiasi scelta faranno, ztl o no, chiusura ecc, ci sta bene tutto, purché fatto con un dialogo aperto e pronto a ricevere critiche costruttive”.