Tarquinia “plastic free”, i raccoglitori ti pagano la plastica

Il sindaco Giulivi descrive le modalità di raccolta e annuncia l’istituzione a breve della tariffa puntuale

Una gestione del ciclo dei rifiuti che prevede una modalità mista di raccolta, ma dentro un quadro decisamente orientato alla riduzione dell’utilizzo di plastica e quindi della sua produzione. Il comune di Tarquinia ha aderito infatti alla campagna “Plastic Free”, promossa già dallo scorso anno dal Ministero dell’Ambiente e che prevede una serie di iniziative volte a innescare un ciclo virtuoso nel trattamento di uno dei rifiuti che impattano maggiormente sull’ambiente, a livello non solo locale. Ma andiamo con ordine. A fare il punto sulle linee guida dell’azione amministrativa in questo senso intanto è lo stesso sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, che spiega in primo luogo come è organizzata la raccolta: “Abbiamo dovuto prevedere diverse modalità – dice – perché il territorio del nostro comune è estremamente variegato dal punto di vista della distribuzione della popolazione e del livello di urbanizzazione. Nella zona del centro storico, dove la popolazione risiede stabilmente, è già attiva la raccolta differenziata porta a porta. Per il resto abbiamo previsto delle isole ecologiche dove sono i cittadini che si recano direttamente a conferire. Il nostro comune infatti include ben 28.000 ettari di campagne, con una bassa densità di popolazione, circostanza che rende estremamente difficile praticare il porta a porta, come anche a Tarquinia Lido, per via del drastico incremento della popolazione durante il periodo estivo”. Come accennato, però, il comune di Tarquinia si è attrezzato anche con altre iniziative, nelle quali non solo si legge una netta volontà politica di andare verso l’eliminazione della plastica, ma che rappresenteranno anche una notevole fonte di guadagno per la collettività. Nelle ultime settimane, infatti, è iniziata e si è quasi conclusa l’installazione di postazioni pubbliche per la raccolta della plastica presso le quali i cittadini possono inserire il rifiuto e ricevere un buono omaggio da spendere nei supermercati convenzionati. L’intervento è finanziato solo in parte dalla Regione. L’altra parte ce la mette il comune, che ha quindi ravvisato in questa operazione un interesse prioritario. Soprattutto foriero di benefici ambientali ed economici. Non è solo il cittadino che ci guadagna, dal momento che tutta la plastica raccolta può essere successivamente rivenduta dal Comune a un buon prezzo, perché si tratta di una plastica di qualità, cioè riciclata correttamente. “Adesso stiamo valutando la possibilità di procedere con la stessa ratio – spiega ancora Giulivi – anche per il vetro e il metallo, mentre è interamente a carico del Comune l’installazione di erogatori di acqua nelle scuole, per ridurre ulteriormente l’impiego della plastica”. E capita spesso nelle ultime settimane che anche i civitavecchiesi che si trovino a passare per Tarquinia notino e riferiscano di questi piccoli, significativi cambiamenti, che sarebbero alla portata di qualsiasi amministrazione comunale. Ma perché a Civitavecchia no? Del resto basterebbe solo volerlo, decidere su quali scelte investire, anche economicamente. “Il prossimo passo – conclude Giulivi – sarà l’istituzione della tariffa puntuale, con la misurazione volumetrica dei rifiuti indifferenziati prodotti da ciascuna utenza. I costi saranno più equi e soprattutto i cittadini saranno spinti ulteriormente a differenziare”. Semplice, no?