Un sussulto, nel mezzo di una stagione politica che definire stagnante è dir poco. Parliamo del Partito democratico che finalmente pare aver preso una direzione. Lo “zingarettiano” Stefano Giannini sta per diventare il nuovo segretario dem, ereditando così il testimone dal dimissionario Germano Ferri. Giannini è stato consigliere comunale nella Giunta Tidei, si è candidato alle ultime amministrative ovviamente con la lista del Pd (ma non è stato eletto) ed è da anni uno degli uomini di fiducia del segretario nazionale e governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Certo, la virata su Giannini è stata favorita anche dai “passi di lato” di Valerio Mori e Clemente Longarini, due competitor potenziali, ma non solo. Pure dalla scelta dell’area Tidei di aderire al circolo tematico “Europa-Mondo” voluto fortemente dal consigliere regionale Marietta Tidei. Una scelta che di fatto ha tagliato fuori quella corrente dalle decisioni che contano e determinato una specie di scissione (quel gruppo aveva caldeggiato la candidatura di Andrea Riga, ma mai presa in considerazione dal resto del partito). Giannini però avrà tutto fuorchè un compito facile: dovrà provare a rilanciare un partito in ginocchio, che adesso è ancora più debole rispetto alla campagna elettorale a sostegno di Carlo Tarantino sindaco. Inoltre dovrà cercare di non farsi “mettere sotto” dai “capi bastone” storici, un’impresa davvero ardua.
Svolta Pd, Giannini verso la segreteria ma Mori e Longarini non “gareggiano”
Giannini avrà tutto fuorchè un compito facile: dovrà provare a rilanciare un partito in ginocchio, che adesso è ancora più debole rispetto alla campagna elettorale a sostegno di Carlo Tarantino sindaco