Sta facendo molto discutere la giunta 4.0 che si appresta a sbarcare a Palazzo del Pincio. Out Roscioni, Pietroni e De Paolis, in Vitali, Picca e D’Ottavio. Il tutto con il timbro dei partiti di Roma, Lega e Forza Italia che incombono sempre di più sulla debole resistenza della maggioranza centrodestrorsa locale. In due anni e mezzo, al di là dei rimpasti, spiccano anche le preferenze spedite all’opposizione o direttamente a casa. Ecco la lista degli “epurati” e il loro gruzzolo di voti ottenuti alle ultime comunali, serviti ovviamente come contributo significativo per vincere le elezioni.
Alessandra Riccetti: ex assessore ai servizi sociali in quota Lega, ha preso 206 voti.
Simona Galizia: ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia e assessore alla pubblica istruzione, ha preso 514 voti.
Giancarlo Frascarelli: ex consigliere comunale di Forza Italia, ora in FdI ma in opposizione, ha preso 897 voti.
Francesco Serpa: ex consigliere comunale di FdI, in procinto di andare a Csp ma poi bruciato, ha preso 260 voti.
Fabiana Attig: consigliere di La Svolta, prima in maggioranza ora in opposizione, ha preso 407 voti.
Stefano D’Angelo: candidato al consiglio comunale con la Lega, a cui è stata sbarrata la strada come primo dei non eletti, ha preso 253 voti.
Sandro De Paolis: ex assessore a urbanistica e lavori pubblici, ha preso 525 voti.
Vincenzo Palombo: consigliere di FdI in opposizione, ha preso 200 voti.
Antonio Carbone: candidato con La Svolta, presidente di Csp cassato dopo appena un anno di gestione della partecipata, ha preso 90 voti.
In tutto fanno 3352 preferenze, non bottino niente male.