Spese AslRoma4 su comunicazione, esposto Codacons a Corte dei conti e Anac

Sul tavolo gli affidamenti diretti alle testate giornalistiche locali e alla “View Point Strategy” di quella Francesca Immacolata Chaouqui

Il Codacons chiede alla Corte dei Conti e all’Anac di accertare la legittimità degli affidamenti di denaro elargiti dalla Asl Roma 4, amministrata da Giuseppe Quintavalle, a varie testate giornalistiche e società di comunicazione. “Da notizie di stampa diffuse proprio dalla Asl Roma 4 – ai legge nella nota dell’associazione – i cittadini e l’Associazione hanno appreso, il 18 aprile, che la Direzione Asl spiegava come fosse necessario, per “ amplificare ciò che di buono riusciamo a fare”, pagare certa stampa locale definita “ sana” per importi vari compresi tra i 1.000 e i 9.000 euro (l’importo più alto veniva corrisposto a Trc, mentre La Provincia riscuoteva 1.600€). Contemporaneamente, i cittadini apprendevano dalla pubblicazione della delibera Asl n.706 del 16 aprile che il Direttore Quintavalle inseriva nel portafoglio-clienti della Asl, per “aggiudicazione di trattativa diretta” per 46.360,00€ iva compresa, la società “View Point Strategy” di quella Francesca Immacolata Chaouqui che certa stampa “insana” o maldicente, definì “ la papessa” ai tempi del Vatileaks II, quando fu condannata a 10 mesi, mentre fu assolto il giornalista Gianluigi Nuzzi autore del libro che aveva portato alla luce lo scandalo in Vaticano.
Corte dei conti. “Si chiede alla Corte dei Conti di accertare i fatti nel loro reale svolgimento verificando l’effettiva utilizzazione dei fondi pubblici per fini indispensabili che il legislatore ha posto alla base dell’intero sistema al fine di fare chiarezza e trasparenza e quindi, colpire eventuali abusi che dovessero risultare perpetrati e se nella fattispecie possa configurarsi uno spreco di denaro pubblico a danno della collettività accertando l’operato della ASL Roma 4 e conseguentemente individuando le eventuali responsabilità dei soggetti nei confronti dell’erario e  sanzionando le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale;
Anac. “All’ ANAC di accertare i fatti in qualità di soggetto deputato alla prevenzione della corruzione nell’ambito delle P.A e alla vigilanza dei contratti pubblici, degli incarichi e comunque in ogni settore della pubblica amministrazione, tenuto conto della normativa che regola le erogazioni di denaro da parte delle Pubbliche Amministrazioni, quali la L.241/90 relativamente ai criteri per l’attribuzione di contributi e la legge n. 150/2000 che precisa il concetto di “pubblicità istituzionale” per le  P.A. e impone loro di elaborare annualmente un programma di tutte le attività di comunicazione che intendono svolgere nel corso dell’anno successivo e di trasmetterlo, entro il mese di novembre, al
Dipartimento per l’informazione e l’editoria operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sulla base di tale programma viene predisposto un piano annuale di comunicazione che deve poi essere sottoposto all’approvazione del Consiglio dei Ministri (artt. 11 e 12) e le eventuali iniziative di comunicazione che non fossero previste in tale programma potrebbero essere promosse e realizzate solo per particolari e contingenti esigenze sopravvenute nel corso dell’anno e dovrebbero comunque essere tempestivamente comunicate al Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
Il programma include tutti i progetti di comunicazione di carattere pubblicitario che le amministrazioni statali intendono attuare attraverso i mezzi di comunicazione di massa, ovvero la pubblicità istituzionale. Tali progetti, su cui il Dipartimento per l’informazione e l’editoria è chiamato ad esprimere parere preventivo, devono precisare l’obiettivo della comunicazione, la copertura finanziaria, il contenuto ed i destinatari dei messaggi, i soggetti coinvolti nella realizzazione degli stessi e la strategia di diffusione che si intende attuare per una maggiore efficacia della comunicazione, oltre all’individuazione degli eventuali professionisti esterni all’Amministrazione (la Asl Roma 4 è già strutturata con un suo apparato di comunicazione di dipendenti dell’Ente), chiamati a realizzare i progetti di comunicazione pubblicitarie attraverso procedura di gara, che a quanto si apprende proprio  dalla delibera della Asl, non sarebbero state effettuate”.