Seport, Cigl Fp: “Non distinguere lavoratori in figli e figliastri”

"La CGIL ha chiesto che il ricorso al FIS fosse spalmato su tutti i lavoratori, risultando così meno gravoso per i singoli dipendenti"

“La scorsa settimana la società di igiene ambientale del porto di Civitavecchia, la SEPORT srl, ha fatto domanda di FIS (fondo integrativo salariale) per circa un terzo dei dipendenti. La CGIL FP, pur riconoscendo la situazione di contrazione del traffico portuale, non ha dato il suo assenso a tale richiesta. Infatti su più di 60 dipendenti (tra cui alcuni neoassunti), il FIS è stato richiesto solo per 24 lavoratori (19 operai e 5 amministrativi), quelli che secondo l’azienda sono impiegati nei servizi alle navi da crociera. Di fatto però la SEPORT non è divisa in rami d’azienda, e gli stessi lavoratori hanno sempre svolto a rotazione servizi diversi, anche in mansioni inferiori al livello di assunzione. La CGIL ha quindi chiesto che il ricorso al FIS fosse spalmato su tutti i lavoratori, risultando così meno gravoso per i singoli dipendenti. Il nostro sindacato ha quindi invitato a rivedere nel senso indicato le proprie decisioni, evitando di distinguere i lavoratori, quasi tutti assunti con lo stesso contratto di servizio dell’Autorità portuale, in “figli e figliastri”, e garantendo la pace sociale in un momento così delicato”. Lo dichiara Cigl Fp.