Scorie radioattive sul territorio, un coro di “no” anche a Civitavecchia

Il sindaco Tedesco parla di "ennesima aggressione". Il Pd spiega come la Regione abbia già dichiarato la sua contrarietà

“Ancora un’aggressione al nostro territorio. Ancora un progetto che passa sopra la testa di Comuni e popolazioni per fare di questo angolo d’Italia un ricettacolo di rifiuti, questa volta addirittura radioattivi. La pubblicazione, proprio oggi, della Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare rifiuti radioattivi è una pessima notizia ed è incredibile che tutte e 22 le aree indicate per la nostra Regione ricadano nel territorio dell’Alto Lazio. Particolarmente inquietante è la indicazione del Comune di Tarquinia, segno evidente che non si vuol comprendere quel concetto di territorio già gravato da troppe servitù che abbiamo più volte richiamato. Per questo motivo, non esiterò a sostenere qualsiasi iniziativa che il Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi  vorrà assumere per sventare questo progetto”. Così il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco.

Il Pd. “Ringraziamo l’Assessore Regionale Valeriani, il quale ha già chiarito in maniera inequivocabile l’indisponibilità della Regione Lazio a fungere da deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Come abbiamo già sottolineato rispetto ad altre questioni inerenti la salvaguardia del territorio, questa Regione, in particolare il litorale nord, è già stato sin troppo spesso sacrificato per esigenze nazionali. Da tempo il Partito Democratico di Civitavecchia ha assunto una posizione intransigente sui temi ambientali e sanitari, ovvero la difesa senza se e senza ma della nostra comunità di fronte a qualsiasi progetto possa compromettere ulteriormente una situazione territoriale già vessata da scelte sbagliate prese in passato. La risposta della Regione rappresenta il limite invalicabile che, su questi temi, ci aspettiamo dalle Istituzioni”. Lo dichiara il Partito democratico.