In scena sabato 26 ottobre a palazzo Orsini a Bomarzo, nel viterbese “La maison de Santé”. Si tratta di uno spettacolo divertente, a tinte surreali e grottesche, che guarda agli horror movie degli anni 50/70 e pure al “Frankenstein junior” di Mel Brooks o al “Rocky Horror show”. Lo dirige Marco Vallarino, che ha iniziato la sua carriera di attore partendo da Civitavecchia per diplomarsi a Roma all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico. Per oltre un decennio ha recitato in importanti compagnie teatrali, girando l’Italia in tournee, poi si è dedicato all’insegnamento. Dopo esperienze varie, tra cui quella al Centro sperimentale di Cinematografia, attualmente è acting coach alla scuola di recitazione della Cometa, a Roma. Con un gruppo di suoi ex allievi ha allestito “La Maison de Santé”, firmandone regia e testo, ispirato ad Edgar Allan Poe. Dopo il debutto, con successo, al Cometa Off della Capitale in estate, lo spettacolo è stato inserito nella XIII edizione di Quartieri dell’Arte, festival internazionale dedicato alla performance e alla drammaturgia collettiva temporanea, diretto da Gian Maria Cervo, che fino al 13 novembre propone eventi che coinvolgono artisti e autori da tutta Europa, e non solo, per animare piazze, cortili, palazzi e anfiteatri a Viterbo e provincia. Il programma prosegue il ciclo “Ricostruzione di una città” aperto nel 2017 e affronta quest’anno il tema del Teatro come strumento curativo delle derive del mondo. Tema calzante per “La maison de Santé”, allestito sabato sera a Bomarzo. Inizio ore 21, costo biglietti 7 euro e 3 euro ridotti. Lo stesso Vallarino parla de “La Maison de Santé”, ispirato al racconto “Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma” di Edgar Allan Poe.

Le parole del regista. “I personaggi sono inseriti in un contesto surreale e grottesco, dove vivono una realtà distorta in bilico tra le spinte irrazionali delle loro folli manie e la realtà patologica della loro condizione – spiega il regista -. Per loro stessi, sotto la guida di un leader carismatico tanto lucido quanto folle, creano una parvenza di realtà che, con l’arrivo di un ospite inaspettato, gradualmente si sbriciolerà scoprendo la nuda verità della follia e trascinandovi lo stesso malcapitato”. “L’obiettivo finale – aggiunge – è realizzare uno spettacolo comico e grottesco dalle tinte gotiche, rispettando le atmosfere create da Poe stesso nel suo racconto, che, va detto, si ispira a sua volta a fatti realmente accaduti nella Real Casa de’ Pazzi diretta dal Barone Pisano nella Palermo dell’800”. Protagonisti Negar Azimi Rad, Asia Coronella, Luigi Cosimelli, Tullia Di Nardo, Sebastian Marzak, Massimo Risi, Alessio Stabile. Scenografia digitale a cura del Collettivo L4R, mobili di scena realizzati da Fabio Giovannini, disegno luci di Francesca Zerilli.