Rugby, Crc a caccia della vittoria mancante

Biancorossi di scena domani, ore 15.30, sul campo della Primavera

Sfida molto importante per il Civitavecchia Rugby. Nella terza giornata di serie A i biancorossi andranno a fare visita alla Primavera, domani alle 15.30 a Tor di Quinto. Questa squadra, in passato, ha rappresentato importanti scontri, tra cui una finale playoff per andare proprio in A. Ma questa volta il quindici di Ambrogio Bona ha altre idee, visto che cerca immediato riscatto dopo una partenza non proprio piacevole, con due sconfitte in due partite. Questa può essere l’occasione per il primo successo del nuovo tecnico con il Crc.

“Che cosa manca al Rugby Civitavecchia per portare a casa il punteggio pieno col Primavera Rugby? – si domandando dal club biancorosso – dal campo e dalla partite viste ci sono delle imperfezioni, ma nulla di così eclatante, certo è che nei momenti essenziali il Rugby Civitavecchia non riesce a trasformare quello che dovrebbe essere fatto da giocatori che formano il roster, insomma essere incisivi. Se si vuole davvero essere pignoli ed andare a verificare i punti focali c’è della indisciplina, ma anche quella dalla prima alla seconda partita è migliorata, la mischia che alcune volte è dura e forte altre volte non è in grado di esprimersi al meglio, la meta quando è vicino ai cinque metri si disunisce senza essere compatta. Questi i focus su cui ha lavorato il team tecnico biancorosso e su cui sta cercando di limare quello in eccesso e fornire materiale dove mancante. Quello che invece è certo la voglia di giocare e di vincere del roster biancorosso, su questo non c’è dubbio e lo si vede dall’atteggiamento in campo: il “101%”, e dai numerosi infortuni che non hanno impedito di lottare per vincere e di conseguenza arrivare con un punteggio più alto degli avversari. Non c’è dubbio comunque che l’essere competitivi, l’avere la forza mentale per superare ogni sfida, è una tra le migliori risorse di un rugbista, molto più utile che possedere un formidabile diritto. C’è un continuo processo di apprendimento nei biancorossi attraverso allenamento, sfide, prove e dialoghi per trovare la “cazzimma”, ‘furbizia opportunistica’, che hanno dimostrato i team incontrati e che hanno portando a casa la vittoria. Insomma parliamo della parte positiva del termine, dall’audacia, all’astuzia, all’autorità, ma anche un pizzico di sana cattiveria, che certo non guasta se attuata con intelligenza e nello stesso tempo senza dover essere scorretti nel contatto fisico. La preparazione fisica ed atletica conta molto ed in seguito si tratta soprattutto di una battaglia psicologica dove vincono i giocatori che hanno più grinta, non i più grossi o quelli con più stile ma su quelli che lottano fino al momento del fischio che decide la partita conclusa e su questo che il team tecnico ha lavorato”.