Rinuncia all’A2 della Coser, Civitavecchia C’è: “Tristezza e rabbia”

L’associazione commenta la notizia di qualche giorno fa: "Pur ritenendo sopportabile la mancata partecipazione, riteniamo negativa la procedura di riconsegna del titolo sportivo alla Federazione Italiana Nuoto senza neanche aver ponderato possibili soluzioni con il Comune"

“Così come avevamo apprezzato, poco tempo fa, la notizia data dalla Cosernuoto che confermava la sua partecipazione al Campionato di A2 pallanuoto femminile, ora apprendiamo con tristezza e rabbia la sua rinuncia”. L’associazione Civitavecchia C’è esprime il suo parere in merito alla notizia della rinuncia della partecipazione alla serie A2 della Coser.

“Incredibile ma vero – affermano da Civitavecchia C’è – l’unica squadra che avrebbe potuto rappresentare la nostra città, la nostra tradizione nella Pallanuoto Nazionale, rinuncia. La notizia ci lascia amareggiati, ma anche sorpresi, perché sembrava che in suo soccorso fossero corsi personaggi importanti, o presunti tali, visto la conclusione della vicenda della pallanuoto locale. Comunque pur ritenendo adeguate alcune delle motivazioni date dalla Società Cosernuoto circa la sua rinuncia, riteniamo assolutamente non accettabile la procedura adottata. Seppure un titolo sportivo è gestito da una società, la sua appartenenza è della città, della comunità, specialmente se la Società, in funzione di ciò, utilizza impianti sportivi pubblici ed usufruisce di privilegi. Proprio per questo, pur ritenendo sopportabile la mancata partecipazione, riteniamo assolutamente negativa la procedura di riconsegna del titolo sportivo alla Federazione Italiana Nuoto senza neanche aver ponderato possibili soluzioni con il Comune, anche perché, detto passaggio, dal delegato allo sport Iacomelli, era stato richiesto. Questa ulteriore negatività che colpisce la nostra città ci deve assolutamente far riflettere sui rapporti tra le Società sportive e l’Amministrazione. Devono esserci dei regolamenti precostituiti, sia per la gestione diretta di un impianto pubblico, sia per benefici finanziari essenziali per valorizzare titoli e professionalità”.