Rifondazione Comunista: “Fermiamo il consumo di suolo a S. Marinella”

"Oltre alla perdita di alberi, aree verdi e suolo permeabile, perdono di valore di tutti gli immobili prossimi ai cantieri e, in generale, la città di S. Marinella diventa un luogo sempre più densamente cementificato"

Riceviamo e pubblichiamo
“Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale (20 marzo) sono state approvate le nuove norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore che confermano (e forse peggiorano) il PRG in quanto non individuano alcun sito di interesse architettonico o paesaggistico nel nostro territorio, nemmeno nel demanio costiero (considerato indistintamente “M1”). Dette norme sono state infatti definite del Sindaco “meno restrittive”. Sono anni che si parla dell’obsolescenza di una cementificazione così massiccia senza che nessuno proceda all’adozione di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica. Il PRG, approvato nel lontano 1971, permette che le ville più antiche continuino ad esser abbattute per edificare nei giardini circostanti palazzi a più piani, come sta avvenendo in via Rucellai, malgrado il mercato immobiliare sia in forte sofferenza e le case invendute a S. Marinella siano moltissime. Oltre alla perdita di alberi, aree verdi e suolo permeabile, perdono di valore di tutti gli immobili prossimi ai cantieri e, in generale, la città di S. Marinella diventa un luogo sempre più densamente cementificato. Progetti edificatori vengono proposti anche nella zona di via delle Colonie. Si tratterebbe di edilizia popolare affidata all’ATER ma, di nuovo, siamo certi che le case invendute non possano servire allo scopo, risparmiando così al nostro territorio altro cemento e perdita di suolo naturale? Forse i settanta appartamenti di Via Elcetina non sono gli unici tra quelli sottoutilizzati ed invenduti che possono essere destinati alle esigenze abitative delle famiglie più disagiate”.