Due amministrazioni comunali, due strade possibili, due diverse vie percorse. La pubblicazione del verbale relativo alla conferenza dei servizi per il riesame dell’Aia chiarisce le posizioni e la dialettica in atto tra la passata amministrazione Cinque Stelle e quella attuale di centro-destra. Nel testo del documento relativo alla riunione svoltasi lo scorso 11 luglio e che, a questo punto, fissa i nuovi parametri per l’esercizio della centrale di Torre Valdaliga Nord fino al 2025, si legge infatti testualmente che “il presidente chiede al sindaco del comune di Civitavecchia se ha specifiche prescrizioni in materia igienico-sanitaria” e che il primo cittadino, Ernesto Tedesco, “non avendo allo stato specifiche prescrizioni, anche in considerazione del breve lasso di tempo rispetto alla conclusione dell’istruttoria, fa propria la richiesta di rinvio dell’assessore all’Ambiente e condivide quanto prescritto dal Ministero della Salute, facendo proprie anche le prescrizioni del Forum Ambientalista”. L’elemento di novità rispetto a quanto affermato nelle scorse settimane, quindi, sta nel fatto che l’amministrazione comunale era nelle effettive condizioni di apporre delle prescrizioni, ma che la via scelta è stata un’altra. Lo aveva anticipato la scorsa settimana l’assessore all’Ambiente, Manuel Magliani, il quale aveva sottolineato che era proprio il parere contrario all’intero provvedimento di riesame espresso dal Comune ad avere messo Palazzo del Pincio nelle condizioni di poter presentare poi ricorso. Una posizione che il Movimento Cinque Stelle contesta nettamente per la sua “debolezza”. A parlare è l’ex consigliere, Dario Menditto, che ha seguito la vicenda anche come designato alla carica di assessore all’Ambiente, in caso di vittoria dei Cinque Stelle. “Dal verbale della conferenza dei servizi risulta chiaro – spiega – che i rappresentanti dell’amministrazione comunale non si sono avvalsi delle loro facoltà per apporre prescrizioni come era invece possibile. Adesso si apre un iter assolutamente incerto, anche perché gravato dall’ulteriore incognita di questa presunta opposizione alla Presidenza del Consiglio, annunciata dall’assessore all’Ambiente ma che risulta essere un’azione dagli esiti imprevedibili. Al contrario, se il Comune avesse deciso di far inserire le prescrizioni nel documento, l’autorizzazione sarebbe stata blindata sin da subito. Si è detto – prosegue Menditto – che non si disponeva di studi validi sui quali fondare le richieste del Comune ma non è così, dal momento che lo studio epidemiologico del 2016, che ci ha supportato nell’ottenere le prescrizioni per l’esercizio del forno crematorio, poteva essere tranquillamente utilizzato anche in questa circostanza”. Come detto, però, la via battuta dalla nuova amministrazione comunale è stata un’altra. Resta da vedere se effettivamente, alla prova dei fatti, si rivelerà la scelta più efficace.
Riesame AIA, il Comune poteva apporre prescrizioni. Menditto (M5stelle): “Si è scelta una strada incerta”
La pubblicazione del verbale relativo alla conferenza dei servizi per il riesame dell’Aia chiarisce le posizioni e la dialettica in atto tra la passata amministrazione Cinque Stelle e quella attuale di centro-destra