Regione e il “si” al Biodigestore a Monna Felicita, il coro della protesta. Dai 5 stelle in imbarazzo alla Cigl e i comitati

Si è tenuta oggi la terza seduta della conferenza dei servizi per l'autorizzazione alla realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Civitavecchia

Si è tenuta oggi la terza seduta della conferenza dei servizi per l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Civitavecchia, in località Monna Felicita. Nonostante il pesante parere contrario della ASL, ai quali si aggiungono i pareri negativi di Sovrintendenza e Comune, gli uffici della Regione Lazio hanno ritenuto opportuno esprimere parere positivo.

5 Stelle. “Siamo pesantemente perplessi di come si possa in sede di valutazione di impatto ambientale ignorare un parere tanto netto quanto chiaro della azienda sanitaria locale – affermano il vice presidente del Consiglio Regionale Devid Porrello ed i consiglieri comunali D’Antò, Lecis e Lucernoni – gli studi epidemiologici affermano inequivocabilmente che questo territorio e la sua popolazione non possono sopportare ulteriori forme di inquinamento. Anche il Comune si è fermamente opposto presentando sia il parere negativo degli uffici sia il veto del Sindaco al fine di tutelare la salute dei cittadini. Il responsabile del procedimento, in maniera del tutto impropria, non ha neppure motivato il proprio parere nonostante i forti dissensi. Quanto successo non è accettabile e va contrastato con tutti i mezzi, se non altro per affermare un principio che dovrebbe essere universalmente riconosciuto: la salute dei cittadini deve prevalere sempre. Il procedimento a nostro avviso presenta comunque diverse zone d’ombra ed offriamo fin da subito tutto il nostro supporto all’amministrazione comunale per mettere in atto tutte le azioni necessarie per cercare di stoppare questo inopportuno progetto”.

Forum Ambientalista. Un mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici per la produzione di biogas, ma alimentato, per evitare problemi tecnici di monitoraggio, con gas fossile. Questo è quanto ci regala la Conferenza Servizi tenutasi oggi in Regione Lazio.
Ignorata le dichiarazioni magistralmente esposte avverso tale realizzazione dalla Soprintendenza; ignorate il parere negativo della ASL basato sul “fine unico di tutelare la salute pubblica”; ignorato il parere del Comune che a tal fine aveva pure approvato una variante, ma soprattutto ignorato il divieto di attivazione ai sensi del Dlgs 1265/1934 espresso dal Sindaco Tedesco. Vale evidenziare che, come stabilito dall’art 29 quater c.6 del Dlgs.152/2006, detto divieto è obbligatorio e vincolante, ed in quanto tale non può essere messo in discussione, ma solo acquisito agli atti. Il Responsabile del Procedimento, Dr. Rocchi, ha invece ritenuto di dover ritenere prevalente il Parere Unico Regionale, reso, peraltro, in assenza, come riportato nello stesso parere, di importanti pronunciamenti quale quello dell’Area Rifiuti e dell’ Area Qualità dell’Ambiente. Non solo un offesa ad una città già fortemente sofferente sul piano sanitario, ma un vero e proprio abuso amministrativo che, ovviamente, sarà fatto rilevare nelle dovute sedi amministrative e giudiziarie, unitamene alle istituzioni e alle altre realtà territoriali che vorranno agire per fermare questa
ulteriore e pesante. E se le posizioni di Consiglieri e Partiti della maggioranza regionale, oggi tutti sulla stampa per dichiarare la propria contrarietà ed indignazione, sono reali, ci aspettiamo che si attivino affinché la Regione, non appena verrà emesso il provvedimento autorizzatorio, proceda in autotutela all’annullamento dello stesso. E non ci si dica che dipende dalla parte tecnico amministrativa, altrimenti saremo costretti a domandarci perché dovremo eleggerli di nuovo se, in barba alle normative e ai piani di programmazione, chi decide del futuro dei territori sono grigi funzionari sordi alle istanze provenienti da chi quei territori li vive, li abita e li amministra”.

Gino De Paolis. “Il parere positivo espresso dalla Conferenza dei Servizi riunita in merito all’autorizzazione di un impianto di produzione di biometano a Civitavecchia, in località Monna Felicita è una decisione incomprensibile e irricevibile, che va esattamente nella direzione opposta non solo al già importante parere espresso da ASL, Sovrintendenza e Comune di Civitavecchia, ma anche, e direi soprattutto, alla linea marcata dal Piano dei rifiuti della stessa regione, che parla esplicitamente di principio di prossimità e di autosufficienza dei territori nella gestione dei rifiuti. Un parere, quello degli uffici regionali, che smentisce l’operato di anni. Un impianto come quello che si intende costruire è enormemente superiore al fabbisogno del territorio è quindi ingiustificato e dannoso. Personalmente esprimo vicinanza e disponibilità all’amministrazione comunale di Civitavecchia, per tutelare un quadrante già da anni sottoposto ad una pressione inaccettabile in termini di salute pubblica e di compatibilità ambientale. Non è concepibile accettare manovre che danno la sensazione di un sopruso. Questo progetto va fermato con ogni azione necessaria”. A dichiararlo è Gino De Paolis, consigliere regionale della lista Civica.

I comitati. “È appena terminata la Conferenza dei servizi per il biodigestore anaerobico in zona industriale a Civitavecchia. Nonostante il parere negativo della Asl, che ha messo per iscritto le criticità sanitarie del territorio, quello della Sovrintendenza, quello dei Comuni limitrofi e quello del Comune di Civitavecchia con il Sindaco che ha fatto ricorso al Regio Decreto è stato deciso che il biodigestore si farà. Ci “beccheremo” 120.000 tonnellate l’anno di rifiuti umidi da ovunque, quando Civitavecchia ne produce solo 7.000 tonnellate l’anno oltre ad un gran traffico di mezzi pesanti carichi di rifiuti che andranno ad impattare sul nostro territorio già gravemente inquinato. Tutto questo non è tollerabile e di sicuro non finisce qui e appoggeremo in qualunque sede i ricorsi in sede giudiziaria. Ma prima di tutto abbiamo bisogno che questa sconvolgente notizia sia diffusa. I civitavecchiesi devono sapere cosa si è deciso in Regione, quanto conta la nostra salute e il nostro territorio per questi signori. Civitavecchia ha subito fin troppo! Basta rifiuti, basta inquinamento”. mirifiuto, Piazza048, le Ardite, Città Futura, Rete delle Associazioni, PRC Civitavecchia.

La Cigl. “Apprendiamo con stupore dell’approvazione in conferenza dei servizi del progetto di realizzazione di un biodigestore in località Monna Felicita nel comune di Civitavecchia.
A quanto risulta, l’approvazione arriva nonostante il parere contrario sia del comune di Civitavecchia che dei comuni limitrofi, ma soprattutto nonostante il parere della Asl che ha ben evidenziato l’inopportunità di esporre ad ulteriori fattori inquinanti il territorio e cittadini. L’impianto in questione, con capacità pari a 120000, stride con le indicazioni contenute nel Piano Regionale Rifiuti, che nel definire gli Ato, prevede che ogni territorio debba realizzare impiantistica proporzionale al fabbisogno. Nella fattispecie, il Comune di Civitavecchia ha, in tal senso, un fabbisogno pari a 7000 tonnellate annue, mentre la capacità autorizzata risulta quindi totalmente sproporzionata. Siamo certi che non sfugga a nessuno quanto quel territorio abbia dato in termini di servitù al Paese ed è bene ricordare che la discarica locare è andata ad esaurimento per il surplus di rifiuti derivati dalla emergenza Capitolina. Aggiungere un impianto di quella portata, sarebbe un colpo di grazia al territorio alla vigilia della Carbon exit che dovrebbe, invece, restituire vivibilità e prospettive di sviluppo diverse e green all’intero comprensorio. Attendiamo che la Regione apra immediatamente un tavolo di confronto per chiarire le motivazioni che hanno portato a tale decisione sbagliata per il territorio e che la Cgil contrasterà in ogni modo”.