Protesta degli ex lavoratori Privilege all’Autorità Portuale

Gli operai rivendicavano la mancata osservanza dell'accordo firmato tre anni fa dalla stessa Autohority con i sindacati relativamente al loro reimpiego in ambito portuale

La sede dell'Adsp

Protesta degli ex lavoratori Privilege di fronte alla sede dell’Autorità Portuale. Una ventina di ex lavoratori della società fallita che avrebbe dovuto realizzare il P430, il mega yacht rimasto incompiuto nel cantiere all’interno delo scalo lcale, ieri mattina si sono ritrovati di fronte agli uffici di molo Vespucci, chiedendo di poter parlare col presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo. Rivendicavano la mancata osservanza dell’accordo firmato tre anni fa dalla stessa Autohority con i sindacati relativamente al loro reimpiego in ambito portuale. Una situazione che sembrava superata dopo che la Royalton, società maltese, ha ha rilevato all’asta sia il cantiere che il mega yacht assicurando che avrebbe assunto gli operai rimasti senza lavoro dopo il fallimento della Privilege. Ma il cantiere, nonostante l’Autorità Portiale avesse parlato di una ripresa prima a metà maggio, poi alla fine dello stesso mese e poi ancora a metà del mese successivo, non ha ancora aperto i battenti. Questo perché, dopo che era emerso che la società maltese avesse dei problemi di ordine giudiziario in America, l’Authority ha deciso di vederci più chiaro. Così sono stati creati due gruppi di lavoro, coordnati dalla segretaria generale dell’Adsp Roberta Macii, che hanno chiesto ed ottenuto altri documenti dalla stessa Royalton. Il ritardo, secondo quanto affermato dai vertici di molo Vespucci, è dovuto allo studio di quei documenti sotto l’aspetto delle concessioni e soto quello economico finanziario. L’Authority ha comunque assicurato che nel giro di unpaio di giorni quello studio sarà completato e questo ha fatto in modo che la protesta dei lavoratori si interrompesse già alla fine della mattinata di ieri.