Potere al Popolo sui metalmeccanici: “Le istituzioni mettano freno a ingordigia di Enel”

"I cantieri "usa e getta" che Enel potrebbe appaltare per realizzare i nuovi gruppi a TVN non darebbero alcun tipo di garanzia"

“Giovedì abbiamo partecipato, senza intervenire, all’assemblea dei metalmeccanici convocata a TVN per discutere e fare il punto della situazione rispetto alla crisi dell’indotto ENEL che da mesi coinvolge centinaia di manutentori. Un’assemblea operaia che, a nostro avviso, è stata coordinata benissimo dal segretario territoriale FIOM e che soprattutto ci ha stupito per la lucidità degli interventi e per la lungimiranza delle proposte avanzate. La situazione, nonostante l’indifferenza delle istituzioni, è da tempo drammatica: troppe le commesse saltate, troppe le procedure di cassaintegrazione avviate in gran parte delle aziende del comparto. Il rischio che si arrivi, una volta esauriti i fondi degli ammortizzatori sociali, al licenziamento di molti operai è, purtroppo, molto concreto. In questo scenario sono tutt’altro che rassicuranti le proposte di Enel. Secondo molti lavoratori la realizzazione di una nuova centrale turbogas a Civitavecchia rischierebbe infatti di uccidere definitivamente il già sofferente settore metalmeccanico cittadino. Su questo i lavoratori hanno ragione e la politica di palazzo farebbe bene ad ascoltare il loro grido d’allarme invece di tergiversare in attesa di una nuova convenzione col colosso energetico. Tuttavia, gli operai non si sono limitati a criticare i progetti di Enel. Molti interventi hanno sottolineato l’importanza di creare da subito nuovi sbocchi occupazionali, più sicuri e soprattutto più duraturi. I cantieri “usa e getta” che Enel potrebbe appaltare per realizzare i nuovi gruppi a TVN non darebbero infatti alcun tipo di garanzia ed è per questo che, in alternativa, si è tornati a chiedere investimenti pubblici seri e mirati per la cantieristica navale, vera, importante e concreta possibilità di rilancio del settore metalmeccanico e garanzia di tutela per tutti i lavoratori coinvolti in questa vertenza. Quella del bacino di carenaggio e della ricollocazione immediata di tutti i lavoratori ci sembra una proposta seria e praticabile. Facciamo nostra questa proposta così come ci sembra fondamentale portare la voce di questa battaglia fin sotto ai palazzi del governo. Di fronte ad una crisi così dura e con circa 460 operai che rischiano il posto di lavoro anche il MISE deve fare la sua parte. La questione Civitavecchia, per la sua complessità e per i risvolti sociali che potrebbe generare a breve, merita un tavolo specifico. Non bastano dichiarazioni e rassicurazioni. È tempo che le istituzioni si facciano carico di questa situazione e comincino anche a mettere un freno all’ingordigia di Enel. È tempo che la città si stringa forte attorno a questi lavoratori. La loro battaglia è quella di tutti noi. Non sostenerli sarebbe devastante”, lo dichiara in una nota il movimento Potere al Popolo.