Portuali e metalmeccanici domani in sciopero, dalle 10 sit-in congiunto a Molo Vespucci

Bisognerà vedere se gli intenti di tutti resisteranno alla durissima prova dei fatti degli interessi economici plurimi in campo

Sarà una giornata importante. La vertenza che ormai vede unito il fronte dei metalmeccanici e dei portuali giunge a uno dei suoi momenti cruciali. E mentre a Tvn si è entrati ormai nell’infuocata quarta settimana di proteste per i licenziamenti delle ditte dell’indotto, domani la mobilitazione entra nel vivo anche in porto. Lo sciopero nazionale unitario, convocato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, a Civitavecchia sarà connotato in senso fortemente territoriale, per quanto le criticità che saranno evidenziate abbiano un respiro strategico di portata ben più ampia. Il quadro complessivo, infatti, mette insieme questioni capitali anche sul piano nazionale: la vertenza dei metalmeccanici è connessa alla nuova politica energetica di Enel, proiettata verso la riconversione a gas di Torre Nord; a essa si lega una parte della vertenza dei portuali, che hanno visto drasticamente ridimensionate le commesse legate alla movimentazione del carbone, su quella banchina di fronte a Tvn dove si chiede a gran voce la realizzazione della darsena energetica e grandi masse e contiguo bacino di carenaggio, punto d’avvio di una ridefinizione delle stesse linee di sviluppo portuale. Del resto la piattaforma sindacale nazionale “Rimettiamo in movimento il paese” lamenta proprio la mancanza di risposte strategiche da parte del Governo, sul piano infrastrutturale, dei trasporti e della logistica. La giornata inizierà domani mattina di buonora, con il primo turno di sciopero dei metalmeccanici che, con la Fiom Cgil in testa, si sono affiancati al settore trasporti. Primo turno e presidio davanti a Tvn. “Di lì, intorno alle 9 — dice il segretario territoriale, Giuseppe Casafina — partenza per il porto” dove a Molto Vespucci, di fronte alla sede dell’Autorità Portuale, è previsto il sit-in di protesta dalle 10 alle 12. “Ci aspettiamo e ci auguriamo una partecipazione massiccia — dichiara il segretario territoriale della Filt Cgil, Alessandro Borgioni — anche da parte delle forze politiche e della cittadinanza. La lettera scritta dal sindaco Tedesco al ministro, Luigi Di Maio, ci sembra un segnale importante che rende conto, al momento, di una sostanziale unitarietà d’intenti da parte della comunità”. Così sembra, certo. Bisognerà vedere se gli intenti di tutti resisteranno alla durissima prova dei fatti degli interessi economici plurimi in campo. Per il momento si guarda con fiducia a domani e si punta tutto sul minimo sindacale (è il caso di dirlo) che ci si attende in termini di risposte da parte delle istituzioni. “La nostra richiesta — spiega ancora Borgioni — è quella della convocazione di un tavolo specifico sulla vertenza complessiva, che affronti tutte le tematiche in campo in modo unitario, partendo dalla centralità del porto”. Un porto che secondo le organizzazioni sindacali sarebbe fermo da oltre due anni, nella sostanziale “assenza dell’Autorità Portuale. Non sappiamo se c’è — dice Borgioni — e che cosa stia effettivamente facendo, non si condividono eventuali decisioni, non sappiamo se l’ente abbia avuto una qualche interlocuzione con Enel, non sappiamo assolutamente niente di niente”.