Porto in crisi, Azzopardi ai lavoratori: “Sullo sciopero del 19 agosto vi chiedo un passo indietro”

"Non possiamo e non dobbiamo portare nocumento ai turisti, alla comunità portuale tutta. In questi ultimi giorni, d’intesa con l’AdSP, abbiamo gettato le basi per approvare, in tempi brevi, un Piano dei Servizi e Tariffario pluriennale che, ove i numeri torneranno a crescere, metterà al riparo i dipendenti tutti, da una ristrutturazione che sembrava certa"

“Mi rivolgo alle OO.SS., in particolar modo alla CGIL, alla UIL, alla UGL e all’USB le quali,
attraverso i propri Rappresentanti Sindacali Borgioni, Gallo, Attig e Ricci hanno proclamato lo stato di agitazione e lo sciopero dei propri iscritti, dipendenti della Port Mobility, per il prossimo 19 agosto. Mi rendo conto delle motivazioni, condivisibili, che hanno portato alla proclamazione, ma Vi chiedo un atto di responsabilità, un passo indietro. Non possiamo e non dobbiamo portare nocumento ai turisti, alla comunità portuale tutta, in questo momento di ripresa, pur lieve, dei traffici; non possiamo e non dobbiamo dare immagine di un’inefficienza che non abbiamo mai dimostrato, che non ci caratterizza anzi il contrario. In questi ultimi giorni, d’intesa con l’AdSP, abbiamo gettato le basi per approvare, in tempi brevi, un Piano dei Servizi e Tariffario pluriennale che, ove i numeri torneranno a crescere, metterà al riparo i dipendenti tutti, da una ristrutturazione che sembrava certa. Con lo scambio di note con l’AdSP ci è stato assicurato – entro la fine del corrente mese, dopo l’approvazione del Comitato di Gestione – l’emanazione di un Decreto Presidenziale relativo al secondo semestre 2020. Sulla scorta di tale futuro accordo la società, sulle proprie forze, anticiperà la cassa integrazione ai dipendenti, ovvero permetterà anticipazioni a coloro ne avranno bisogno e ne faranno richiesta. Invito quindi tutti i nostri lavoratori a continuare a lavorare con l’impegno di sempre, mentre auspico, da parte dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero, un fattivo ripensamento dell’azione intrapresa pur – lo ripeto – avendo ben capito e compreso le motivazioni”. Lo dichiara Edgardo Azzopardi, amministratore unico di Port Mobility che dunque chiede uno sforzo ai lavoratori, forte di un piano di intesa, a quanto pare, finalmente trovato con l’Adsp e sul quale, stando a quanto trapela dagli ambienti portuali, si sarebbe registrata anche la mediazione del Pd per bocca del suo segretario Stefano Giannini.