“La drammatica situazione del porto di Civitavecchia dovrà essere debitamente affrontata nei prossimi provvedimenti normativi. Il primo porto passeggeri d’Italia deve essere tutelato, viste le inevitabili ripercussioni economiche che colpiranno le attività portuali e tutto l’indotto territoriale. Ogni anno due milioni di turisti transitano da Civitavecchia e le imprese che lavorano nel settore, territoriali e non, soffriranno una profonda crisi fintanto che le navi da crociera non ricominceranno a navigare. Non possiamo correre il rischio che una pausa troppo lunga dell’attività metta a repentaglio il futuro di un hub strategico del nostro sistema turistico. “I problemi che Civitavecchia sta subendo sono molteplici ed è per questo che serve un approccio comprensivo. Dobbiamo stanziare fondi per il nostro porto e aiutare quindi più settori: dal turismo crocieristico alle imprese portuali” sostiene Grande. “Nei prossimi provvedimenti Civitavecchia non potrà essere tralasciata”. “La pandemia da Coronavirus ha avuto un impatto molto pesante anche sul trasporto marittimo e sulla sostenibilità finanziaria degli operatori del settore – continua il Vicepresidente dell’Europarlamento Fabio Massimo Castaldo – e, infatti, proprio ieri il Parlamento ha approvato una misura a sostegno dei porti, proposta dalla Commissione il 29 aprile. L’articolo del Regolamento, sino a ora vigente, prevedeva che i diritti d’uso dell’infrastruttura portuale possano essere differenziati in conformità della strategia economica e della politica di pianificazione territoriale del porto, ma non prevedeva la possibilità di una sospensione. Adesso, con un testo concordato i due co-legislatori propongono la possibilità di condonare, sospendere, dilazionare o ridurre l’entità dei pagamenti dovuti per l’uso dell’infrastruttura portuale agli organismi di gestione o alle autorità competenti, in un periodo compreso tra il 1 marzo e il 31 ottobre 2020. Gli Stati membri possono stabilire che tali decisioni rispettino i requisiti stabiliti a tal fine dal diritto nazionale”. “Questa nuova possibilità” continua Castaldo “è rilevante e dovrà essere attentamente vagliata, coniugandola a misure nazionali più specifiche, ritagliate sulle esigenze concrete dello scalo portuale civitavecchiese”. Il porto di Civitavecchia, oggi, è una priorità assoluta per l’economia non solo territoriale e regionale, essendo il primo in Italia per numero di passeggeri, con un transito di oltre due milioni di turisti l’anno. Vanno perciò messe in campo una serie di misure a tutela degli operatori dei differenti settori che rappresentano, oltre che una fonte occupazionale diretta, uno dei circuiti primari per la crescita infrastrutturale del paese. Sono necessarie misure concrete ed incisive poiché i termini della “crisi” sono complessi ed il futuro del turismo -e non solo- è, nella migliore delle ipotesi, incerto; se, come si teme, la frenata del business crocieristico avrà ripercussioni anche sulle stagioni a venire (considerando già compromessa quella di quest’anno, che in condizioni normali sarebbe già in abbondantemente in corso) potremmo trovarci a fronteggiare uno stato di emergenza catastrofico, in cui l’emorragia occupazionale sarebbe il primo ma non certo l’unico dei problemi.“Sappiamo che il Governo ha a cuore questo comparto della nostra economia e proprio per questo auspichiamo un suo celere e decisivo intervento, di ampio respiro, per garantire la continuità aziendale per gli operatori mediante i fondi e gli aiuti necessari alla sopravvivenza e al rilancio di questo importante settore, le cui esigenze non possono rimanere disattese, essendo un fiore all’occhiello del nostro sistema-Paese”.
Porto di Civitavecchia al collasso, Marta Grande “avverte” il Governo: “Servono fondi straordinari”
Dopo le polemiche sulla mancanza di sostegni per lo scalo nel Dl Rilancio arriva la presa di posizione della parlamentare del territorio