Il semaforo nei pressi della stazione di Santa Marinella

Servono per sistemare dei bilanci sgangherati, con una parte corrente sempre più gonfia e poche entrate stabili, anche a causa dei tagli dello Stato. Da anni i Comuni, non tutti, ma buona parte, puntano molto o quasi tutto su tasse e contravvenzioni per cercare di pareggiare i conti. La pressione fiscale in Italia è da cappio al collo, ma anche le contravvenzioni non scherzano. Facciamo degli esempi, anche grazie alle segnalazioni che ci arrivano dai nostri lettori.

Il semaforo sull’Aurelia a Santa Marinella. La distanza dalla linea per fermarsi è notevole

A Santa Marinella è scoppiata una polemica legata ai parcheggi a pagamento, ma è quantomeno curioso che in un paio di semafori, quello vicino alla stazione e sull’Aurelia, all’altezza dell’intersezione con via Meleagro, il limite per fermare l’auto quando scatta il rosso è distante diversi metri dal semaforo, sicuramente molti di più rispetto agli altri. Guarda caso, in estate, sono fioccate le multe, le quali hanno prodotto un incasso “monstre” in pochi mesi. A Civitavecchia invece è stato introdotto il targa system dalla passata amministrazione comunale. Uno strumento che serve anche a stanare chi sosta in doppia fila. Tutto giusto, per carità, se solo la città in questione fosse normale. La penuria di parcheggi è arcinota e di certo non sempre un automobilista può parcheggiare a tre km di distanza da dove deve andare. Prendiamo un cittadino che deve recarsi in Farmacia, in via Baccelli, per comperare una medicina per la figlia. Dalle 11 fino a pranzo e dalle 18 fino a cena, è più facile trovare una banconota da 500 euro per strada che un buco per infilare l’auto.

Il targa system

Così, anche per disperazione, si è costretti a fermare la macchina in doppia fila per cinque minuti e lì può scattare la contravvenzione. Ci vorrebbe buon senso, ma chiudere il bilancio in pareggio è l’unica cosa che conta, così sotto ad uno standard di incasso non si può andare. Buon senso che non c’è stato neanche in estate, quando dalla sera alla mattina, a Tarquinia e Santa Marinella sono stati installati i parcheggi a pagamento nei pressi della spiaggia. Parchimetri piazzati in aree dove regna il terriccio e la polvere, ma anche le erbacce e le buche (le spiagge sono quelle di Sant’Agostino e La Toscana). Insomma, senza uno straccio di lavori per rendere funzionale, fruibile e ordinato lo spazio. Si spera che i soldi introitati dai Comuni servano anche per sistemare le aree in questione, e non solo per mettere a posto i conti.