di GIAMPIERO ROMITI
- Marco Pagliarini, come va? Da quello che si legge e che soprattutto la riguarda non si può non pensare che stia vivendo un momento particolarmente intenso. Ma poco tranquillo, per la verità. Giusto?
- “Direi proprio. A volte penso che sia solo un brutto sogno e invece la realtà che sto vivendo e che soprattutto coinvolge l’intero club rossoceleste è addirittura scottante”.
- Siamo a questo punto ? Eppure non manca chi ritiene l’attuale “can can” solo e soltanto una tempesta in un bicchier d’acqua. Dobbiamo crederci ?
- “ Magari fosse. La verità è che vanno sciolti parecchi nodi e nel contempo superati non pochi ostacoli per sperare, e me lo auguro, che torni il sereno”.
- Non dà l’impressione di essere tranquillo. Cos’è che la turba?
- “La mancanza di chiarezza che improvvisamente è calata sull’intero ambiente e ciò sta creando una situazione tanto particolare quanto delicatissima. Si respira tensione. Nervosismo. Irrequietezza. Insomma un insieme di sensazioni che proiettano come una paurosa ombra sul futuro della squadra di waterpolo che, pur tra difficoltà e traversie, è riuscita mantenere la seconda categoria nazionale”.
- Mancanza di chiarezza, ha sottolineato. Si riferisce alle recenti dimissioni dei componenti il CD, che di fatto l’hanno abbandonato senza tanti complimenti confinandolo nella poco gradevole solitudine ?
- “ Quello è stato un passo che non ho capito. Chiaro però che d’ora in avanti qualcosa dovrà assolutamente e necessariamente accadere. Mi preme tuttavia chiarire che alcune voci circolate sulla mia figura di presidente ovvero che fossi stato sfiduciato, sono state una squallida invenzione”.
- False ?
- “Molto di più. Un deplorevole tentativo di far veicolare una bufala, visto che non si è riunito alcun consiglio direttivo poiché, come da statuto, non convocato dal sottoscritto né richiesto allo stesso per iscritto dal 50% dei consiglieri”
- Pagliarini, se potesse tornare indietro cos’è che non farebbe più ?
- “ Il presidente. E’ un ruolo impossibile da svolgere se contemporaneamente si fa il tecnico. Avrei dovuto capirlo subito ma, ahimè, sono stato troppo ingenuo ed ho vissuto lunghi periodi zeppi di enormi problemi”.
- A chi si sente di esprimere gratitudine ?
- “Ho avuto la fortuna di trovarmi vicino ad uno sportivo di razza e ricco di valori quale Aurelio Baffetti e soprattutto l’intera squadra, composta da atleti ma prima ancora da giovani impagabili e strabilianti. Che pur non percependo uno solo euro hanno dato il meglio sia dal punto di vista comportamentale che da quello tecnico-agonistico e sono riusciti nella piramidale impresa di salvare la serie A2. Date le condizioni esistenti, aver evitato la retrocessione è stato qualcosa di straordinario. E per questo non finirò mai di ringraziare, uno per uno, i giocatori”.
- Le accuse dei dimissionari riguardano la mancata informazione sulla richiesta di svincolo di alcuni pallanuotisti e altro ancora. In sostanza lei avrebbe lasciato sovente all’oscuro delle sue decisioni i consiglieri.
- “ Vede, questa domanda riesce a farmi ridere”
- Meno male. E già che ci sta, faccia ridere anche noi…
- “La verità è che non mi sono mai azzardato di compiere qualche atto in maniera “carbonara”. Solo il Covid non ha permesso frequenti “incontri ravvicinati” coi componenti del CD”. I quali, ciononostante, sono stati sempre al corrente di qualunque mossa abbozzassi”.
- Le risulta che i suindicati “autoesoneratisi” abbiano chiesto di indire un’assemblea il prossimo 11 settembre?
- “Non ne so niente. A lorsignori dico piuttosto che sarebbe favoloso trovare il tempo per parlare finalmente della nascita della società NC e chiedersi perché, pur essendo la sola ed unica posseditrice dei titoli sportivi, non le è stata affidata la gestione della piscina di Largo Galli. La quale va ricordato che è stata costruita nel 1950, grazie all’iniziativa e alla smisurata passione di splendidi personaggi con in testa l’indimenticato Fernando Serafini, con il fine precipuo di rendere sempre più fiorente l’attività agonistica (nuoto e pallanuoto – ndr -) mentre adesso viene utilizzata esclusivamente per fini commerciali. Senza che la squadra regolarmente impegnata nel campionato ufficiale ne tragga alcun beneficio”.
- Siamo alla fine, Pagliarini. Qualcosa ancora da aggiungere?
- “Sì. E’ ora di parlare di sport e non di affari. L’obiettivo, e spero non solo il mio, deve essere quello del rilancio della pallanuoto, di fare un uso virtuoso dell’impiantistica pubblica per agevolare lo sviluppo delle discipline acquatiche bisognose, di rinverdire i fasti passati che hanno dato lustro alla città di Civitavecchia”.