All’indecenza non c’è mai fine…
Leggiamo sbigottiti sul corriere di Viterbo l’articolo del 3 settembre u.s. del consigliere del Comune di Viterbo Luisa Ciambella in merito alla stangata che arriverà da Talete per l’aumento delle bollette.
Il Movimento Civico per Tarquinia può documentare, aggiungendo a quest’atteggiamento scellerato, che in data 26 novembre 2019 è stata presentata al protocollo del Comune di Tarquinia una richiesta/mozione di inserimento nel prossimo Consiglio Comunale avente al primo punto posto all’O.d.G.: “Talete SPA, quale futuro? Proposte e determinazioni in merito”.
Il Movimento Civico per Tarquinia rammenta che al Consiglio Comunale del 23 dicembre? u.s. è stata valutata e dibattuta la richiesta/mozione avente per oggetto tutte le criticità imputabili alla Società Talete S.p.A.
La conseguenza del passaggio in commissione del documento presentato, che ci venne concesso dall’attuale amministrazione e venne discusso da tutte le forze politiche, fece scaturire un documento di sintesi dove, all’unanimità, si esprimeva l’indiscutibile volontà sulla contrarietà dell’entrata di soggetti privati in Talete S.p.a. e inoltre, la necessità di attivarsi presso la Regione Lazio affinché si potesse giungere applicazione della L.R. n. 5/2014 nel rispetto del risultato del Referendum sull’acqua pubblica… e molto altro ancora.
Ma non era tutto, il bello doveva ancora venire!
Nella susseguente assemblea dell’ATO venne votato all’unanimità… e quindi anche dal nostro sindaco, un documento in cui non si rigettavano i rincari delle bollette volute da Talete ma si “differivano” subordinandoli al famoso mutuo di 40 milioni di euro da parte dell’ARERA
Il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, con il 5,31% di quote, in modo irragionevole votò la possibilità di aumentare la bolletta dell’acqua del ben 9% annuo fino al 2023 contrariamente a quanto fu deliberato, quasi all’unanimità, nella seduta del Consiglio Comunale del 23 dicembre u.s.
La sola notizia certa è che alla Talete servono ingenti capitali per continuare ad offrire il servizio idrico integrato e la sola soluzione efficace per il risanamento del debito della società è il cospicuo aumento della tariffazione dell’acqua che dovrà essere applicato fino al 2023.
Non è cambiato nulla, è lo stesso Giulivi di 12 anni fa! Due sedi differenti, due comportamenti diversi.
Governare mettendo continuamente le mani nelle tasche dei cittadini è facile ma non è prova di buona capacità amministrativa quale Voi amministratori andate strombazzando… è arrivato già il tempo di dimettervi!
I cittadini sono stufi di vedere sperperare i propri soldi come in un paese dei balocchi tra trenini e nuoi Pinocchi.
A dichiararlo il Movimento Civico per Tarquinia