Moscherini a tutto campo: “Tedesco? Non c’è omogeneità fra lui e la sua squadra”

L'ex sindaco di Civitavecchia ed ex Presidente dell'Authority a 360° su temi di forte attualità politica

Buongiorno Moscherini, allora ha seguito le vicende politiche Civitavecchiesi? Riusciamo a strapparle una breve analisi?

“E’ difficile fare analisi conclusive difronte a una situazione in cui la incomunicabilità è preponderante”.

Ultimamente ci sono state molte vicende che riguardano il porto, tra l’altro su qualcuna è anche intervenuto. Può dirci cosa pensa della situazione attuale e come avrebbe gestito lei la questione dei cluster covid e della chiusura delle tratte?

“Io sono molto critico nei confronti dell’atteggiamento governativo al corona virus. Il COVID si combatte rafforzando gli elementi positivi della convivenza, non bisogna enfatizzare la paura, instillando la paura nell’animo della popolazione. Bisogna invece rafforzare gli elementi che il virus mette in discussione: la capacità di lavoro, i rapporti economici e la positività dei rapporti umani tra le persone. Se ci si chiude tutti in casa perché lo dicono i professoroni… questi dovrebbero scoprire le cure, che ancora non hanno scoperto, dovrebbero pensare a questo”.

E sul porto?

“Il porto ha avuto un aggravio dovuto a questo approccio al virus rispetto alle condizioni in cui si trovava già. Io ho sempre messo in discussione alcune scelte che sono state prese e che sono controproducenti per la vita del porto. Non sono partiti dalla logistica del Lazio, dal ruolo del porto nei confronti di Roma (come punto di contatto internazionale) e bisognava rafforzarlo. Si è partiti da un concetto di rinuncia. Sono state date concessioni in maniera sbagliata, ce ne accorgiamo solo adesso perché sono sotto gli occhi tutti. Bisognava fare un’analisi sullo sviluppo del porto e mi riferisco alla gestione dei container, questa è rimasta in mano a chi non ha minimo interesse allo sviluppo. In passato fu data una concessione al più grande armatore del mondo, con il voto contrario del Sindaco che ero io, con condizioni da “bimbi dell’asilo” e infatti da un punto di vista delle merci, la scelta fatta dopo la mia uscita è stata una scelta disastrosa che è stata gestita con stupidità perché non esiste un terminal container a Civitavecchia che sia d’attrazione per i container perché questa è bloccata dal nome del concessionario; tutti sanno che a Civitavecchia non ci si devono nemmeno avvicinare perché è stata fatta prigioniera dall’armatore Aponte che aveva e continua ad avere tutto l’interesse che Civitavecchia rimanga l’officina meccanica dei contenitori vuoti della loro compagnia. Quindi per primo sul porto si deve ricreare la passione che abbiamo vissuto io e gli altri quando è stato creato e con quella passione offrire quelle infrastrutture al mondo degli operatori marittimi e logistici che possono sentire la libertà del loro movimento.  Bisogna ripartire dai contenitori, togliere la concessione a chi è stata data e rimettere sul mercato il terminal container di Civitavecchia per il mercato del Lazio, è da qui che bisogna partire. Occorre imbastire rapporti: con la confindustria laziale, con le aziende, con i produttori, con gli importatori, con gli esportatori che possano vedere in Civitavecchia un’opportunità di sviluppo per le loro attività, un punto di convenienza in termini di costi. Altrimenti i contenitori pieni continueranno ad essere trasportati da Napoli e Livorno, e quelli vuoti saranno trasportati, quei pochi che arrivano a Civitavecchia, dai metalmeccanici operai di riparazione dei container del terminal”.

Torniamo alla politica, come vede il futuro di Civitavecchia dal punto di vista politico? Secondo lei c’è qualche personaggio che potrebbe uscire nel medio lungo periodo in maniera importante?

“Io credo che il punto di svolta negativo che ha avuto la politica cittadina è rappresentato dal buon Tidei, che quando è stato cacciato dal Comune impose al PD di riproporlo come candidato, come se la cacciata fosse stata un’ingiustizia. Il prodotto di questa dinamica è stata l’elezione del Sindaco dei 5 stelle e abbiamo verificato tutti cosa abbia significato per la Città la gestione disastrosa da parte dei 5 stelle. Questa è la mia verità”.

E un personaggio che potrebbe uscire in maniera preponderante lo vede?

“Bisogna aprire un dibattito cittadino, credo che ridando speranza e fiducia a chi ama la politica verrà fuori una bella squadra che ridarà alla politica di Civitavecchia non le solite famiglie storiche, ma una speranza per il futuro delle generazioni più giovani”.

Quindi vuole lanciare un appello per un tavolo di discussione?

“Più che un tavolo mi auguro che i giovani, ma anche i meno giovani, comincino a ritrovarsi non dando retta a nessuno ma affrontando i reali problemi di Civitavecchia; più che come appartenenti a questo o a quel partito come protagonisti di un nuovo disegno da portare avanti per lo sviluppo della Città, del Porto, principale elemento di speranza per le nuove generazioni e il ridisegno della società civile, economica, turistica in accordo anche con altri comuni vicini. Questo si deve fare”.

Dobbiamo aspettarci di vederla più coinvolto nella politica Civitavecchia nei prossimi mesi? Sembra che qualcuno nel centrodestra cittadino la rimpianga.

“Guarda, sto registrando molti contatti da parte di cittadini che si procurano il mio numero di cellulare, questi mi dicono che mi rimpiangono e da una parte questo mi dispiace perché significa che non c’è stato niente di meglio da quando me ne sono andato, di contro non mi dispiace perché loro sanno che per me la politica è una passione e tutte le mie energie intellettuali che il signore mi ha dato le ho messe in campo a disposizione del territorio di Civitavecchia e di quelle persone che mi hanno seguito nel lavoro che abbiamo fatto. Mi compiaccio di essere visto come un punto di riferimento”.

È stato cercato da qualcuno in questi giorni di, diciamo crisi, per avere consigli?

“Si, sono stato cercato per avere dei consigli, ma anche per chiedermi di mettere in piedi una squadra che, senza illusioni, possa discutere del futuro della città, perché purtroppo anche a causa dell’attuale pandemia, alle nuove generazioni al momento non si può che offrire un futuro fatto di disoccupazione e di difficoltà, nonché di decadenza economica che riguarderà anche il porto. Va riportato il dibattito a un livello di discussione vera.
Il futuro non potrà che essere negativo altrimenti”.

Signor Moscherini concludiamo con l’ultima domanda: cosa si sentirebbe di consigliare al sindaco Tedesco dall’alto della sua esperienza e della profonda conoscenza dell’ambiente politico di Civitavecchia?

“È difficile dare consigli a chi ha in questo momento la responsabilità come quella del Sindaco Tedesco, è evidente che giochino molti elementi e fattori, alcuni anche individuali. Io il Sindaco Tedesco lo stimo, è una persona perbene, è intelligente, però credo venga messo in difficoltà dal fatto che non vi sia omogeneità, comunità d’intenti tra la sua linea e di coloro che compongono la squadra. Con questo non voglio assolutamente dire che la sua squadra non sia adeguata, anzi, alcuni di loro erano nella mia squadra e hanno lavorato molto bene, però erano altri tempi. Ci vuole consapevolezza delle difficoltà e mettere in campo tutte le proprie capacità e forza di volontà affinché queste possano essere superate. Al Sindaco consiglio di avere questa sensibilità, ovviamente deve essere aiutato da chi lo circonda”.