Il Commissario straordinario per l’emergenza covid-19 Domenico Arcuri aveva dato un’indicazione chiara: “Mascherine a 0,50 centesimi, stop alle speculazioni dal 4 di maggio. Le produrremo noi in Italia”. Peccato che i suddetti dispositivi di sicurezza non sono ancora arrivati alle farmacie, che dunque sono costrette a giustificarsi con gli utenti. “Ci troviamo anche in difficoltà nel doverci giustificare con l’utenza che arriva perché sicura che troverà il prodotto – conferma il dottor Andrea Baldini, della farmacia di San Liborio –. Sarebbe stato meglio non annunciare date precise, ma dare delle indicazioni temporali soltanto quando si era certi di poter mettere a disposizione le mascherine. Fra le note positive però c’è l’accordo, stabilito grazie all’azione di Federfarma, con il fornitore per il prezzo fisso anche per il nostro acquisto. Fissato a 50 centesimi”. “Non ce le abbiamo ancora – spiega la dottoressa Anna Franca Spurio, della farmacia sita in Corso Centocelle – ci hanno dato delle indicazioni di massima, forse arriveranno entro una decina di giorni”. “Non le abbiamo nemmeno noi e sinceramente non sappiamo quando ce le recapiteranno”, fanno sapere dalla farmacia Toti, in Via XXV Aprile. Unica chance di acquisto dunque per le mascherine riutilizzabili, in lycra o con garza particolare, che però possono costare anche 4 euro a pezzo. Le chirurgiche monouso a 50 centesimi (che poi sarebbero 61, iva inclusa) ce l’hanno soltanto le farmacie comunali.
Mascherine a 0,50 centesimi? Tutto molto bello, se solo fossero in vendita
I suddetti dispositivi di sicurezza non sono ancora arrivati alle farmacie, che dunque sono costrette a giustificarsi con gli utenti