“Stiamo preparando, e conto di presentarlo a fine marzo, il piano di transizione della città di Civitavecchia. Una città che ha una storia particolare e che viene da una servitù energetica di più di 80 anni che ha portato sul suo territorio centrali energetiche importanti con fonti fossili di vario tipo. Nel 2025 sarà dismessa l’attuale centrale a carbone. Stiamo riprogettando con il territorio un nuovo distretto energetico sostenibile. Intanto sarà presentato entro la fine del mese il primo campo eolico galleggiante in Italia, a 20 chilometri dalla costa di Civitavecchia”. Così l’assessora della Regione Lazio alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire.
Nessuna dichiarazioni su Biodigestore a Civitavecchia. Interrogata sul tema dei rifiuti, l’assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale non si è soffermata sull’impianto che la Regione vuole fare a Civitavecchia: “I cittadini devono differenziare ma il Comune di Roma si deve dotare dell’impiantistica necessaria. Non solo i biodigestori. Vista la dimensione di Roma c’è bisogno di parecchia impiantistica. Stiamo discutendo in Giunta come distribuirli sui territori, fermo restando che sono i Comuni, le Province e la Città metropolitana di Roma a decidere dove ubicare esattamente l’impianto. Quello che sto cercando di veicolare – ha notato Lombardi – è che non possiamo dotare il Lazio di grandi centrali, perché vanno contro i principi della transizione e poi non sono accettati dalle comunità, che spesso si vedono arrivare progetti autorizzati, perché a norma di legge, ma con volumi molto grandi. Vengono percepiti come estranei perché non al loro servizio. Invece una piccola impiantistica di prossimità, a servizio della comunità, sarebbe più accettata. Roma la vediamo tutti. Gualtieri, per quanto si sia impegnato in un’opera di pulizia meritoria, non ha la bacchetta magica come non ce l’aveva Raggi. Scontiamo come romani la mancanza di impianti dove conferire rifiuti che purtroppo restano ancora per terra”.