La Lega è il partito più in crisi a Civitavecchia

Da quando il sindaco Ernesto Tedesco si è insediato a Palazzo del Pincio, il suo partito, la Lega di Civitavecchia, non ne ha azzeccata praticamente una. Il risultato delle elezioni comunali, 15,82%, prima lista nella coalizione di centrodestra, sembra lontano anni luce rispetto alle beghe degli ultimi giorni. Ma la crisi profonda del Carroccio ha radici lontane, visto che i tormentoni e i “balletti” sono iniziati anche prima dello start della Giunta Tedesco.

Zappacosta caput. In campagna elettorale doveva essere infatti Enrico Zappacosta il candidato forte della Lega (sostenuto anche da Forza Italia). Presentazione ufficiale della squadra in via Armando Diaz, cartelloni, volantini, abbracci e sorrisi. Tutto pronto per partire, ma pochi giorni dopo, fermi tutti: Zappacosta non va bene perché non unisce tutto il centrodestra, serve il “coniglio dal cilindro”, ed ecco che arriva l’avvocato Ernesto Tedesco. E Zappacosta? Tanti saluti e a casa. Verrà “ricompensato” con la compagna (Claudia Pescatori) in giunta. Ma durerà poco anche li.

Alleati serpenti. La prima agonia della litigiosa amministrazione comunale arriva con la scelta degli assessori. Un mese per decidere e la Lega diventa subito protagonista. Tre donne in Giunta, nessuna delle quali eletta in consiglio comunale. Per molti è una chiara manovra per non far entrare in assise il primo dei non eletti, Stefano D’Angelo, misteriosamente inviso, a quanto sembra, da Dimitri Vitali&company. Ma non finisce qui, perché anche Daniele Perello viene “uccellato”, non essendo entrato in Giunta come qualcuno gli aveva promesso.

Cacciapuoti&Pepe out. Anzi no, in. Perello sente puzza di bruciato e abbandona subito la barca leghista, piazzandosi al misto. Ma di li a poco emergono altre crepe. Anche Raffaele Cacciapuoti ed Elisa Pepe si preparano a lasciare la Lega e disertano un consiglio comunale. Tedesco non la prende bene e li pone fuori dalla maggioranza. Tempo una settimana e, dopo alcuni passaggi decisivi a Roma, i due non solo rientrano alla base, ma vengono anche “promossi”. Almeno uno dei due, Cacciapuoti, che diventa capogruppo al posto del povero Alessandro D’Amico, sacrificato sull’altare degli equilibri interni.

E rimpasto sia. Il coordinatore diventa il dinamico e giovane Antonio Giammusso. Ma intanto il rimpasto è in arrivo. A farne le spese, in casa Lega, sono Claudia Pescatori (nonostante un endorsement dei commercianti) e Alessandra Riccetti. Dentro Norberta Pietroni e Leonardo Roscioni. La prima al debutto assoluto in Comune, il secondo un “usato sicuro” del Pincio.

Pochi mesi di pace. Ma la tregua dura qualche mese. Una settimana fa se ne sono viste di tutti i colori, con un bilancio consolidato passato dopo un “teatrino” davvero poco edificante, mentre radio Pincio riporta di altri scossoni di un certo rilievo in corso. Dove? Ancora dentro ad un Carroccio che a Civitavecchia viaggia sempre di più sul binario della crisi. La Pietroni al bilancio non convince e anche la posizione di Roscioni (l’assessore forse più in gamba della Giunta) non sarebbe più solida come al principio. Insomma, la Lega sempre protagonista: ha fatto tutto da sola, quasi tutto male.