La pallanuoto torna alla ribalta grazie al setterosa di Daniele Lisi

Giampiero Romiti esalta la stagione della squadra in rosa e elenca i veri meriti di una stagione

Tu chiamalo se vuoi setterosa. Ci sta. L’incantevole colore accarezza la pelle di tredici straordinarie ragazze, che hanno dominato la scena pallanuotistica della cadetteria e infilato una serie impressionante di vittorie. Eppoi, nel momento più bello, più atteso, più emozionante, più inebriante, più palpitante , hanno rifinito il ricamo dei ricami o meglio impresso il timbro di una superiorità stratosferica nei play off disputatisi nello specchio blu come il cielo della piscina di Viterbo. Ed è stata serie A2 ovvero il secondo gradino dell’italica scala dei valori. Risultato straordinario. Strepitoso. Sì, tu puoi continuare a chiamarlo se vuoi setterosa, ma nessuno mostrerebbe meraviglia se si aggiungesse un “bellissimo”, gridato a squarciagola al punto di mandare in frantumi lampadari di pregiatissimo cristallo. Come si fa a non presentare immediatamente le artefici di un capolavoro di inestimabile valore? Attendere equivarrebbe ad appannare un’occasione di brillantezza accecante e allora eccole: Giorgia Bottiglieri, Venere Tortora, Jennifer Fraticelli, Aurora Braccini, Agnese Foschi, Gabriella Regoli, Giulia Cicognani, Andrea Luciani, Alessandra Sartorelli, Federica Fanisio, Sara Camboni e le siciliane Sara Ferotti da Palermo e Alessandra Battaglia da Catania. A margine di tal gruppo semplicemente stellare Sofia Caricaterra, Sara Esperto e Aurora Aiello: avranno modo di entrare a far parte della suindicata “elite” ,se dimostrareranno naturalmente di poter colmare il gap tecnico (e di maturità) esistente (attualmente) rispetto alle protagoniste della gigantesca impresa. Che, considerata all’inizio un sogno, s’è trasformata in splendida realtà grazie al coach Daniele Lisi. Lui, splendido prodotto del vivaio rossoceleste e assoluto monumento della disciplina a livello nazionale per aver pallanuotato in numerosissime formazioni della massima categoria, in particolare nel team stellare del Posillipo col quale ha conquistato la bellezza di due scudetti (strepitoso quello della stagione 2000/2001 – con un solo punto di vantaggio su un’altra squadra semplicemente eccezionale come la Florentia del divino Gianni De Magistris – in cui con la calottina numero sei, sotto la guida di Paolo De Crescenzo, fece esplodere la sua enorme potenzialità al fianco di top players come Francesco Postiglione, Attolico, Kasas, Silipo, Rath e Bencivenga), oltre a far acquisire giorno dopo giorno la necessaria e indispensabile familiarità alle sue allieve con gli schemi sia difensivi che offensivi, ha saputo infondere loro la sicurezza e l’autostima di non essere inferiori a nessun altro collettivo. E si è capito già dalle partite più agevoli della regular season quanto fossero enormi le risorse di questo “sette”. Determinazione ed estrema facilità di trasformare la fase a ridosso della propria porta in fulminanti ripartenze, sono risultate la “specialità della casa” che hanno portato all’eccezionale trionfo. E una citazione particolare non si può non attribuire a Venere Tortora, giocatrice decisamente extra lusso e di categoria strasuperiore, che oltre ad assumersi il non semplice compito di ribadire a suon di superlative prestazioni l’indiscusso ruolo di leader, ha fatto da chioccia alle più giovani del gruppo come meglio non avrebbe potuto, contribuendo pertanto alla loro progressiva maturazione divenuta poi esplosiva nella fase decisiva. E a completare un mosaico così prezioso ci hanno pensato il direttore sportivo Cesare Barbetta e il preparatore atletico Mauro Ronconi. Il primo non ha mai mancato di risultare il perfetto trait d’union tra squadra e tecnico e di prodigarsi perché non venisse meno il prezioso apporto di taluni sponsor senza i quali il cammino non sarebbe certamente filato liscio; l’altro in virtù del suo lavoro altamente professionale ha permesso una condizione fisica così invidiabile da rendere il “sette bellissimo” un vero e proprio tabù per ogni avversario. Storia finita ? Niente affatto. E’ iniziata a passo di carica nella prima fase (ovvero la già citata “regular season” – ndr -) ed uno dietro l’altro sono arrivati larghissimi successi, che hanno immediatamente lasciato capire che stavolta, a differenza della scorsa stagione stoppata dal maledetto coronavirus, l’obiettivo dell’A2 non sarebbe stato pura fantasia. Ma i soliti, immancabili, esperti del nulla e divulgatori d’aria fritta, ad ogni successo considerato “facile” facevano seguire il commento di volta in volta sempre più stantio: “Se è davvero forte la “creatura” di Lisi lo sapremo solo dopo i confronti con la Lazio, a nostro avviso la più seria candidata ad occupare il primo posto assoluto della classifica”. Profezia solenne ? Manco per idea. Biancocelesti liquidate prima in trasferta e poi al PalaGalli e ciononostante sono riuscite ugualmente a raggiungere l’A2 per aver battuto anch’esse Trapani e Pescara: il faccia a faccia con le gialloblù è stata una semplice formalità perché inutile ai fini del salto di categoria. Trapani e Pescara, dicevamo. Sono state le prime avversare del “sette bellissimo” di casa nostra ed è andata che l’apertura con le siciliane non ha procurato alcuna difficoltà (18-3 il punteggio), mentre i quattro tempi con le abruzzesi si sono rivelati un crescendo di palpitazioni. Sotto di due gol a cinque minuti dal suono della sirena, la fenomenale squadra di Lisi ha di nuovo allungato il braccino fattosi corto per l’improvviso timore di mancare il “match ball” e trascinata dalla Tortora e dalla Battaglia (trasformatasi con una tripletta in una fenomenale esplosione di grinta e risolutezza: omen nomen !!!) è riuscita dapprima ad appaiare il Pescara e infine a regolarla con un chiaro 9 a 7. Il sipario è infine calato sui play off dopo il derby con la Lazio, conclusosi con il punteggio di 15 a 10 per le capitoline, che hanno potuto disporre delle civitavecchiesi chiaramente demotivate. Largo, per concludere, ai numeri del “sette” di Lisi : 37 i gol segnati, 25 quelli subiti nelle tre partite della due giorni viterbese. In cima alla classifica delle marcatrici Venere Tortora con 12 reti; quindi Battaglia, Ferotti e Sartorelli con 4 a testa ; poi Foschi e Regoli con 3; Camboni, Fanisio e Braccini con 2 e Luciani con 1. Arrivederci alla prossima stagione.

di Giampiero Romiti