Dopo il consiglio comunale di Civitavecchia è toccato al Comune di Tarquinia fare da teatro al secondo no secco di giornata. Il muro è stato alzato per stoppare l’ipotesi di realizzazione del temutissimo inceneritore (o termovalorizzatore, per quelli che immaginano uno scenario più “soft”). Nel pomeriggio tutta l’assise di Civitavecchia si è trasferita nella Tuscia per unirsi alla Giunta del sindaco Alessandro Giulivi e per approvare un documento sostanzialmente speculare rispetto a quello passato nella seduta mattiniera a Palazzo del Pincio. Ecco alcuni passaggi fondamentali.

I punti salienti del documento. “esprimere contrarietà all’apertura di qualsiasi tipo di impianto che comporti l’incenerimento di rifiuti su tutto il territorio del comune di Tarquinia;
impegnare il Sindaco ad esprimere il parere negativo all’ufficio V.I.A. della Regione Lazio, tramite le osservazioni puntuali, entro 20 giorni ai sensi dell’art. 27 bis codice dell’ambiente per l’Esame dell’Impianto di recupero Energetico di Tarquinia (VT) ubicato in località Pian d’Organo – Pian dei Cipressi;
conferire mandato al Sindaco di agire nei termini e nelle modalità che si riterrà
idonee per la tutela degli interessi del territorio;
dare mandato al Sindaco, quale massima autorità sanitaria, di diminuire i carichi inquinanti, e, facendo ricorso al principio di precauzione, di non autorizzare impianti impattanti, affinché venga garantito il diritto alla salute dei cittadini rispetto a qualsiasi altro interesse privato”.
Futuro incerto. Basterà per scongiurare l’arrivo dell’ennesima servitù su un territorio oramai martoriato da anni? Chi vivrà vedrà. Presenti a Tarquinia anche i consiglieri regionali di Pd, Marietta Tidei, e Movimento 5 stelle, Devid Porrello.