Il Pincio all’esame del bilancio, fra diatribe politiche e rimpasto

Diatribe politiche che tengono banco, anche nella loro dimensione oramai stucchevole. Ma quello che dovrebbe preoccupare maggiormente sono i numeri del bilancio di Civitavecchia

Martedì prossimo è in programma la seduta di consiglio comunale dedicata alla discussione del bilancio di previsione, triennio 2019-2021. Non sarà una assise come tutte le altre per molteplici ragioni. In primis la convivenza con il covid, che condiziona ancora tutto (la seduta sarà rigorosamente a porte chiuse). Ma anche le dinamiche politiche e amministrative la faranno da padrone. Prendiamo ad esempio le beghe interne alla maggioranza di centrodestra. Qualcuno ipotizza che nell’ipotetico vortice del rimpasto possa farne le spese Emanuela Di Paolo, colei che ha redatto il bilancio che va in approvazione fra pochi giorni. Sarebbe un paradosso se proprio lei uscisse di scena. Roscioni, Galizia, Camilletti, sono i nomi in pole position per l’ingresso in Giunta, con la Riccetti che si sosterebbe sul commercio, ma molto dipenderà dal sindaco Ernesto Tedesco e dai vertici romani dei partiti. Diatribe politiche che tengono banco, anche nella loro dimensione oramai stucchevole. Ma quello che dovrebbe preoccupare maggiormente sono i numeri del bilancio di Civitavecchia. Sgr in sospeso, e con lei tre milioni di euro, contributo dell’Adsp come una chimera, mancato gettito delle tasse causato dal coronavirus. Insomma, le criticità non mancano. Senza dimenticare le condizioni a dir poco drammatiche di Csp, la partecipata del Comune, che chiede soldi al socio unico (il Pincio) per non fallire. Quella di martedì sarà un’approvazione pesante, anche e soprattutto per questi aspetti.