“Purtroppo il gruppo consiliare del M5S, che dando parere negativo alla delibera ha deciso quindi di votare per far fallire Csp con tutte le conseguenze del caso per i dipendenti e i creditori, o non sa di cosa stia parlando oppure, sapendolo benissimo, cerca di confondere le acque per coprire le responsabilità del cda De Leva e della giunta Cozzolino nel disastro Csp. I bilanci si redigono seguendo le norme del Codice Civile e i principi contabili. Ebbene, a fronte della situazione relativa al debito con Civitavecchia Infrastrutture, secondo il presidente Carbone e soprattutto secondo il collegio dei revisori dei conti, non c’è traccia di contestazione del debito per le condotte idriche da parte di Csp: l’unico ad avere scritto è il curatore fallimentare di Civitavecchia Infrastrutture che chiede un milione e mezzo alla stessa Csp. In queste condizioni era impensabile iscrivere in bilancio quasi un milione di sopravvenienze attive come avrebbe voluto De Leva. L’amministrazione si è invece attivata per cercare di recuperare i beni comunali finiti in un fallimento avviato dopo le mancate risposte di liquidatore e socio unico a chi chiedeva il pagamento del proprio credito, per poche decine di migliaia di euro. Quanto alla perdita dell’igiene urbana, i maggiori costi degli interinali e dei noleggi dei mezzi sono quelli causati dall’avventata decisione di Cozzolino di partire con la zona 2 del Pap che hanno determinato il profondo rosso per il servizio e tutta l’azienda che oggi si deve salvare con una ricapitalizzazione da oltre 5 milioni attraverso una operazione che avrebbe potuto e dovuto fare lo stesso Cozzolino: ossia conferire autobus e automezzi già in uso alla Csp e che tra pochi anni non varranno comunque più nulla. E a fronte di questo, risanando Csp attraverso un riequilibrio di costi e ricavi che la giunta pentestellata non aveva saputo dare fin dall’inizio”. Lo dichiara Massimiliano Grasso, vice sindaco e assessore alle partecipate.
Grasso replica ai 5 stelle su Csp: “Non sanno di cosa parlano o confondono le acque”
"I bilanci si redigono seguendo le norme del Codice Civile e i principi contabili. L’azienda che oggi si deve salvare con una ricapitalizzazione da oltre 5 milioni attraverso una operazione che avrebbe potuto e dovuto fare lo stesso Cozzolino"