E’ diventato segretario del Pd in uno dei momenti più difficili della storia del partito. Parliamo di Stefano Giannini, chiamato a guidare i dem in una fase che definire critica è poco. “Sono consapevole delle criticità esistenti a Civitavecchia – afferma il neo eletto segretario – ma non sono spaventato, anzi. La motivazione è tantissima, anche perché considero quella del centrosinistra la mia casa politica. La frequento da quando avevo 16 anni, non ho mai cambiato ed oggi, diventando segretario sono anche un filo emozionato. “Dobbiamo cercare di ricostruire, a 360°. Ricostruire il rapporto con l’elettorato di opinione, che non ci vota più, ricostruire il legame con l’associazionismo e il mondo delle imprese. Cercare di riportare dentro al Pd le risorse che lo hanno lasciato e convincere altri a farne parte. Faremo nostri i valori della sinistra, quello è sicuro ma per vincere le elezioni non possiamo guardare solo ad Onda Popolare. Il verdetto delle comunali è lì a ricordarcelo. E’ chiaro che non avremo nulla a che fare con la destra, ma il Pd deve tornare ad essere un partito forte e autorevole. Claudia Feuli? Con lei mi sento tutti i giorni, sarà un elemento fondamentale. I giovani sono molto importanti però sarà altrettanto importante non perdere alcuni simboli del Pd. L’esperienza resta fondamentale”.
Giannini e la mission impossbile di rilanciare il Pd: “Via alla ricostruzione del partito”
"Faremo nostri i valori della sinistra, quello è sicuro ma per vincere le elezioni non possiamo guardare solo ad Onda Popolare. Claudia Feuli? Con lei mi sento tutti i giorni, sarà un elemento fondamentale"