“La potenza di fuoco” promessa dal premier Giuseppe Conte, almeno per ora, sembra più uno sparare a salve. Lo pensano i diretti interessati, i piccoli imprenditori e i commercianti, letteralmente angosciati dalla ripartenza dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus. Il prestito in banca a tassi vantaggiosi non convince e le imposte continuano a viaggiare, con gli incassi inchiodati sullo zero. “Noi siamo fermi da un mese e mezzo ma le bollette continuano a correre – afferma Manlio De Rosa, titolare del Bar “Danilo”. Ho appena pagato 1500 euro di luce, solo per dirne una, senza dimenticare l’affitto. Ho quattro dipendenti, ma quando riaprirò purtroppo dovrò fare dei tagli. Primo perché non avrò i soldi e poi perché il lavoro inevitabilmente calerà e non mi serviranno più. Il Governo avrebbe dovuto “congelare” tutto, in attesa delle riaperture. Con l’aria che tira molti esercenti purtroppo non riapriranno proprio”. “Ho dovuto mettere in cassa integrazione tre lavoratrici – racconta Marco Tossio, titolare dell’unico bar presente a San Liborio – inoltre quando riaprirò non credo di poterle richiamare. Almeno da subito, forse farò una turnazione a tempo determinato. Ma avrei tante domande da porre ai nostri governatori. Ad esempio, chi pagherà il plexiglas e il gel da istallare dentro ai locali? Come faremo a garantire sempre il distanziamento, soprattutto negli orari mattutini, quando la gente viene a fare colazione? Perché non è stato previsto anche un sostegno a fondo perduto, anche in minima parte, come avviene negli altri Paesi d’Europa?”. “C’è grande preoccupazione, non ci nascondiamo – afferma Daniele Di Marco del “Caffè del Corso” – la situazione è estremamente critica perché abbiamo saltato il momento forte della stagione, aprile-maggio, quello dove sbarca in Porto il maggior numero di turisti e dove si concentrano le principali feste della città”. “Riaprire l’attività significa anche riattivare i collegamenti con i fornitori, un altro mondo che, complice il coronavirus, è in ginocchio e rischia di saltare per aria”, spiega invece Gabriele, il titolare di “Zucchero”.
Effetti da coronavirus, i bar in ginocchio: “Tanti non riapriranno”
Viaggio all'interno della crisi dei bar locali dopo il blocco imposto dal Governo per l'emergenza coronavirus