“Le osservazioni del dottor Marco Benedetti, rappresentante sindacale Anaao, meritano alcune riflessioni. Pur comprendendo, infatti, le sue personali e sicuramente meritevoli intenzioni non mi sento, sia personalmente che a nome dei miei colleghi, di condividere le perplessità da lui espresse sulla gestione della attuale situazione determinata dalla pandemia nell’ospedale San Paolo. A tal proposito credo sia utile premettere alcune considerazioni riportate in un articolo del New England Journal of Medicine che riprendono quanto detto dal direttore di un reparto di uno dei più grandi ospedali del nord Italia in merito alla situazione del suo ospedale in questo periodo. Nell’articolo il collega, dopo aver sottolineato la difficoltà di gestire pazienti che si presentano con malattie non correlate al coronavirus al fine di evitarne il contagio, aver manifestato la difficoltà di proteggere non solo i pazienti ma anche gli operatori sanitari e gli addetti alle pulizie stante il tempo di latenza per ottenere i risultati dei tamponi e la presenza di persone positive asintomatiche, conclude dicendo che tutto ciò rende difficile controllare l’infezione per quanto si indossino tutti i dispositivi di protezione e si faccia il meglio possibile. Nel nostro ospedale si sono affrontate le stesse criticità cercando di dare la migliore risposta possibile sulla base anche di quanto previsto nei vari documenti regionali e governativi che si sono succeduti in queste settimane. Questa ASL ha, inoltre, fatto un numero di tamponi su pazienti ed operatori che non ha riscontro in altro luogo ed è troppo facile dire che si sarebbe potuto fare di meglio. Sa bene il dottor Benedetti che anche un tampone negativo non costituisce certezza della non contagiosità di un paziente e questo spiega il perché si siano concentrati in ospedale tanti casi poi risultati positivi con conseguente inevitabile interessamento del personale sanitario. Questo si è verificato soprattutto in quei reparti con più elevata presenza di pazienti positivi e negli operatori più esposti al primo contatto con pazienti pur se con percentuali che non discostano da quelle di altri centri. In ogni reparto si continua ad operare con impegno e professionalità perché a tutti è chiaro che questo è il tempo di agire per garantire una adeguata assistenza pur consapevoli del rischio che si corre”. Lo dichiara Marco Di Gennaro, primario di Cardiologia e responsabile covid dell’Ospedale San Paolo.
Di Gennaro replica a Benedetti: “Al San Paolo abbiamo fatto il massimo”
"In ogni reparto si continua ad operare con impegno e professionalità perché a tutti è chiaro che questo è il tempo di agire per garantire una adeguata assistenza pur consapevoli del rischio che si corre". Lo dichiara Marco Di Gennaro, primario di Cardiologia e responsabile covid dell'Ospedale San Paolo