Sono tanti i critici rispetto all’ultima delibera di giunta approvata tre giorni fa. Si è già pronunciata in maniera molto critica l’associazione Onda Popolare. Alla lista si iscrive il Movimento 5 stelle, ma non solo. Ecco il coro dei “no”.
Pentastellati. “Con la deliberazione numero 47 del 30.4.2020 la Giunta ha stabilito che dal mese di luglio verrà revocato il porta a porta in tutta la zona 2 (che parte dalla mediana e comprende tutte le periferie cittadine) e verrà sostituita con la raccolta differenziata su sede stradale. In buona sostanza, in tutta la zona 2 torneremo a vedere lo scempio dei cassonetti che con molta probabilità torneranno a tracimare rifiuti indifferenziati aumentando il costo del conferimento in discarica e diminuendo così gli introiti della vendita dei rifiuti differenziati (la plastica a Civitavecchia grazie al porta a porta viene venduta a prezzo maggiorato grazie al fatto che viene considerata di alta qualità). Non ci venissero a raccontare barzellette: nella nostra città, così come nella maggior parte delle zone d’Italia la raccolta differenziata stradale non funzionerà e sarà come tornare ai bidoni indifferenziati ma di colore diverso: infatti chi ci garantisce che i cittadini, proprio ora che si stavano abituando al porta a porta, non torneranno a conferire alla rinfusa creando delle discariche di quartiere? Chi impedirà agli abitanti della zona 1 e dei paesi limitrofi di venire a conferire nelle nostre periferie? Vorremmo ricordare che a Civitavecchia in pochi mesi i cittadini hanno portato la raccolta pap al 75%, e con l’incentivo in programma della passata amministrazione della “tariffa puntuale” (cioè pagando solo la quantità di rifiuti indifferenziati al costo di ben 170 € a tonnellata)) la percentuale si sarebbe potuta innalzare fino anche all’ 85%.
Nelle città in cui troviamo la raccolta differenziata su sede stradale (quella che vorrebbero applicare nella zona 2) i dati sono ben più modesti e la percentuale di differenziazione dei rifiuti si abbassa attorno al 55% nella maggior parte dei casi e si spinge al 65% nelle città più diligenti. E’ folle l’idea dei nostri amministratori di tornare anni luce indietro e noi come cittadini ci stiamo organizzando per impedire in tutti i modi che questo scempio diventi realtà. Il Sindaco e la sua Giunta, se non fanno un passo indietro, è meglio che si dimettano subito per il bene di tutti”. Lo dichiarano gli attivisti del M5s.
Potere al Popolo. “Dal suo insediamento la maggioranza non fa altro che litigare sulle sorti di CSP con accuse reciproche e minacce di sfiducia al sindaco. Il finale di questa ridicola sceneggiata è stato scritto la notte del 30 aprile, a spese dei cittadini, quando si è deciso di “esternalizzare” servizi pubblici fondamentali e di interrompere nella zona 2 la raccolta dei rifiuti porta a porta. Il taglio del ritiro domenicale, praticamente il primo atto amministrativo della giunta, era solo l’anticipo del vero obiettivo: il ritorno dei cassonetti nelle strade di Civitavecchia. I servizi messi in vendita sono quelli delle farmacie comunali, dei servizi cimiteriali, del verde pubblico e della segnaletica stradale.
Una scelta politica gravissima di cui la giunta tutta, e in particolar modo il Sindaco, dovrà rispondere. Perché decidere che sia un privato a guadagnare su un servizio remunerativo come quello delle farmacie? Come può un privato, guidato esclusivamente dalla volontà di ottenere più profitto possibile, svolgere meglio del pubblico dei servizi essenziali?
Perchè privatizzare proprio ora che la sospensione del pareggio di bilancio porterà ingenti finanziamenti a sostegno degli enti locali? Una fretta che può essere giustificata solo con l’esistenza di pressioni da parte di chi vuol mettere le mani sui soldi degli utenti finali, i civitavecchiesi! Questa indegna spartizione del patrimonio cittadino deve essere interrotta! È sconfortante che in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, alla guida della città ci sia un’amministrazione che gestisce il patrimonio comune con tanta leggerezza. Avevamo capito fin dalla campagna elettorale, ricca di slogan e false promesse, che l’unico scopo perseguito da quella coalizione era di occupare le poltrone su cui siedono. Se l’unico modo per tenere viva questa maggioranza è la svendita della città, possono benissimo andarsene a casa. Il bene comune di Civitavecchia vale molto di più di chi oggi la rappresenta con così poca serietà”.
Comitato Sole. “Si torna indietro, rispunteranno i cassonetti stradali, la città sarà più sporca e verrà interrotto il percorso virtuoso della chiusura sostenibile del ciclo dei rifiuti. Oggi che abbiamo raggiunto l’obiettivo del 75% di rifiuto differenziato, un risultato importante ottenuto grazie al contributo dei cittadini e al sistema di raccolta porta a porta, l’unico che consente di ottenere i più alti livelli di differenziazione dei rifiuti ai fini del recupero del materiale, l’Amministrazione vuole fare marcia indietro. Ma la giustificazione accampata nella delibera di giunta, quella dei tagli ai costi per risanare i conti della CSP, non regge. La raccolta differenziata è finanziata con la Tari e il contributo di 2 milioni di euro finalizzato proprio per i piani attuativi del porta a porta. Vediamo invece le ulteriori conseguenze negative della delibera: tagli ai posti di lavoro nei servizi utili per l’ambiente, non solo dei lavoratori impiegati da CSP, ma anche dell’indotto, come ad es. il personale che provvede ai contenitori carrellati dei condomini, proprio in un momento in cui l’ente locale dovrebbe sostenere direttamente l’occupazione. Sono note inoltre le intenzioni che prevalgono nella maggioranza di esternalizzare e privatizzare interi settori aziendali. La delibera è inaccettabile. Vogliamo che sia ritirata, chiediamo perciò al Sindaco di ritornare sulla decisione e di continuare il percorso iniziato con il porta a porta fino alla applicazione della tariffa puntuale, affinché non ci sia più necessità di conferire ancora rifiuti in discarica o di bruciarli negli inceneritori. Ne guadagneranno l’ambiente, la salute, il decoro urbano e anche i nostri conti”.