Csp, il Codacons: “Oltre un mese di attesa per avere il ritiro di rifiuti ingombranti”

"Un altro disservizio che si aggiunge alla cronica e lunga lista dell’inefficienza di Civitavecchia Servizi Pubblici"

“Stavolta l’Amministrazione non potrà stupirsi né gridare all’inciviltà dei cittadini, se questi ultimi abbandoneranno i rifiuti ingombranti dove capita, dato che per un ritiro chiesto all’ufficio preposto di CSP il 20 luglio, è stato assegnato il primo appuntamento disponibile oltre un mese dopo, ovvero il 24 agosto. Evidentemente questo servizio importante per le famiglie e per il decoro cittadino, che aveva sempre funzionato benissimo e con tempistiche accettabili, è ora ridotto al lumicino, probabilmente per mancanza di addetti, e nonostante il Responsabile sia ligio e sempre disponibile con l’utenza. Ma queste tempistiche di attesa non sono accettabili, soprattutto a fronte del pagamento di una Tari molto alta, ma anche perchè, trattandosi appunto di rifiuti ingombranti, non si può tenerli oltre un mese dentro casa. Ovvio che l’abbandono “selvaggio” venga così agevolato ed implementato. Dunque un altro disservizio che si aggiunge alla cronica e lunga lista dell’inefficienza di Civitavecchia Servizi Pubblici. Non bastasse un bilancio da brivido, con un debito di 2,4 milioni prodotto in tre anni, dalla sua nascita nel 2017 ad oggi, approvato senza un piano di ristrutturazione “serio” (così definito da Grasso), ma rimandato all’infinito dall’Assessore, nonostante la Delibera di giunta 47/2020 abbia espressamente autorizzato il Sindaco Ernesto tedesco a sollecitare il CDA di Csp a procedere con la redazione di un nuovo Piano di Ristrutturazione. Di fatto, in 3 mesi Grasso non ha presentato alcun piano, ma invece parla sui giornali di una ricapitalizzazione addirittura 5 milioni di euro, anche con un innesto di liquidità da parte del Comune, ovvero sempre sulle spalle dei cittadini. Non bastassero i cambi effettuati da ottobre 2019 ad oggi al calendario della raccolta rifiuti, per di più senza alcuna comunicazione alle utenze, ed arbitrariamente adottati da Csp e dall’Amministrazione senza averle concordate con le Associazioni dei Consumatori come prevede la Legge 244/07. Infatti le Associazioni sono ancora in attesa di essere convocate dopo 13 mesi dall’insediamento della nuova Giunta, ragion per cui, è pacifico che il servizio di raccolta rifiuti “Porta a Porta”, stia attualmente operando contra legem, in quanto sprovvisto della necessaria Carta dei Servizi concordata con le Associazioni dei Consumatori. E ciò al netto della paventata modifica del sistema di raccolta previsto dall’adozione delle linee di indirizzo della delibera 47, che addirittura potrebbe vedere abolito tutto o in parte, il PAP. Linee di indirizzo che prevedevano espressamente anche l’aumento delle tariffe di basilari servizi come il trasporto pubblico e dei parcheggi blu, le luci votive ecc…Sono già stati approvati questi aumenti? Non ci è dato di saperlo, perché, anche su questi servizi, le Associazioni non sono state ancora convocate. Inoltre, gli indirizzi della delibera 47 raccomandavano di “procedere sin da subito” a una “politica di riduzione dei costi partendo dalle consulenze”. Sono ormai passati 3 mesi dalla famigerata delibera, ma non ci è dato ancora di sapere se quella raccomandazione “sin da subito” sia stata attuata, poiché sul Sito ufficiale di CSP, sono pubblicate solo le consulenze relative al 2019 (per oltre 470.000€), la maggior parte delle quali per consulenze legali (ma il Comune, Socio unico di Csp, non possiede un ufficio legale?), e non mancano cifre importanti elargite per una non meglio definita “assistenza tecnico-amministrativa” per 39.000€, o per studi di fattibilità e addirittura “marketing territoriale”, per decine di migliaia di euro (nonostante CSP abbia un “ufficio marketing” con ben 3 addetti, per quanto lascia perplessi un’azienda pubblica che si occupa di “marketing”, mentre il suo scopo è solo quello di fornire i servizi pubblici ai cittadini). Altra cosa che non è data di sapere a Consumatori e Cittadini, sempre riguardo agli indirizzi di Giunta previsti nella delibera 47, è se si siano analizzate e ridotte le “eventuali indennità aggiuntive riconosciute al personale dipendente”, ovvero i famosi superminimi e ad personam. Dal sito della partecipata, ci è concesso solo di sapere che la Responsabile del Sito è l’Avv. Vittoriana Megna (ma non era andata via?), che il Dirigente Iarlori ha percepito nel 2018 oltre 80.000€, mentre lo stipendio annuo per il 2019 non è stato ancora pubblicato, ma ci auguriamo che si sia notevolmente ridotto, dato il pesante deficit in cui versa la Partecipata, e dato che leggiamo che il nuovo Presidente Carbone percepisce “solo” 35.000€ annue, mentre la consigliera San felice di Bagnoli poco più di 30.000 (ci auguriamo ovviamente che non venga “spartito” alcun premio di produzione). E’ infatti paradossale che un dirigente percepisca più del doppio del Presidente e dei membri del CDA, e soprattutto in una società di servizi pubblici che accumula milioni su milioni di debito. Si apprende inoltre che CSP ha al libro paga anche una Posizione Organizzativa, con la qualifica di Quadro, assegnata ad Andrea Renda (non si sa per quale importo), per occuparsi del servizio Idrico, in qualità di Responsabile giuridico, Amministrativo e controllo di gestione. Ma se il Servizio Idrico è stato ormai privatizzato e affidato ad Acea, perché i cittadini devono pagare anche un Responsabile con i soldi pubblici che i cittadini versano per la TARI? Da quando è arrivata questa Amministrazione, i cittadini hanno assistito al taglio di servizi di raccolta (basti pensare alla riduzione della raccolta della plastica), così come chiesto da Csp per ridurre i costi, mentre, al di là di un mero atto di indirizzo della Giunta, ad oggi rimasto tale, ancora non si è concretamente proceduto al taglio dei costi del personale, degli sprechi e delle consulenze. E il disservizio prodotto anche nella raccolta dei rifiuti ingombranti, è solo l’ultimo che si aggiunge alla lunga lista”. Lo dichiara il Codacons Civitavecchia.