Csp, anche la Fit-CISL Lazio dice non alle esternalizzazioni

"Se si profilasse all'orizzonte la prospettiva unilaterale della privatizzazione, saremmo pronti alla mobilitazione dei lavoratori"

“Stigmatizziamo fortemente la decisione, da parte dell’amministrazione comunale di Civitavecchia, di esternalizzare le attività relative allo sfalcio e rimozione discariche abusive, fino ad oggi in capo alla partecipata CSP. Si tratta di una decisione unilaterale, che ci risulta peraltro in aperta opposizione con quanto dichiarato precedentemente dal Comune”. È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il coordinatore regionale Igiene Ambientale della Fit-CISL del Lazio, Massimiliano Gualandri, e Paolo Sagarriga Visconti, della Fit-CISL del Lazio, aggiungendo che “la mancanza di trasparenza con cui sta avvenendo questa operazione è fonte di preoccupazione e tensione tra i lavoratori. Per parte nostra, non vorremmo che l’esternalizzazione fosse il preludio di una possibile privatizzazione, parziale o totale. Chiediamo quindi al sindaco Tedesco un incontro urgente per rilanciare una società che si occupa di servizi essenziali per i cittadini di Civitavecchia e che deve restare interamente pubblica, come dichiarato alle organizzazioni sindacali anche dall’assessore comunale alle partecipate”. “Laddove restassimo senza risposte – concludono i sindacalisti – non staremo certo fermi a guardare: se si profilasse all’orizzonte la prospettiva unilaterale della privatizzazione, saremmo pronti alla mobilitazione dei lavoratori. Dipendenti e cittadinanza hanno bisogno di un iter solido e trasparente per una partecipata di importanza fondamentale per la città”.