Si è concluso ieri il processo per il crac dell’istituto di credito, il tribunale di Arezzo ha emesso la sentenza. Dei 24 imputati ben 23 sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste. Uno è invece stato condannato, si tratta di Alberto Rigotti, ex consigliere di amministrazione di Banca Etruria che secondo i giudici avrebbe “distratto e dissipato” i beni della banca. Rigotti è stato condannato per bancarotta fraudolenta a sei anni, oltre pagamento delle spese legali sostenute dalle oltre duemila parti civili, fra cui Lidia di Marcantonio, vedova di Luigino D’Angelo, il pensionato civitavecchiese che il 28 novembre del 2015 si tolse la vita dopo aver perso tutti i suoi risparmi presso la filiale locale. Le parti civili però hanno già annunciato ricorso in appello. L’accusa infatti aveva chiesto condanne variabili per tutti gli imputati del processo.
Crac Banca Etruria, 23 imputati assolti e un solo condannato. Già annunciato ricorso in appello
Rigotti è stato condannato per bancarotta fraudolenta a sei anni, oltre pagamento delle spese legali sostenute dalle oltre duemila parti civili, fra cui Lidia di Marcantonio, vedova di Luigino D'Angelo, il pensionato civitavecchiese che il 28 novembre del 2015 si tolse la vita dopo aver perso tutti i suoi risparmi presso la filiale locale