Doveva essere il consiglio comunale della condivisione, della sintesi per trovare una mozione unitaria che mettesse in chiaro la posizione della città in riferimento alla dismissione della centrale. Le premesse sono state abbastanza positive (nonostante lo strappo e la figuraccia nella Lega, con i consiglieri comunali Raffaele Cacciapuoti e Elisa Pepe che si sono astenuti dal votare il documento del Movimento 5stelle e si sono alzati dai banchi quando si approvava quello del Pd), poi la seduta è degenerata in una polemica utile solo ad Enel. E si perchè dapprima maggioranza e opposizione hanno approvato un testo unico, nel quale il sindaco Ernesto Tedesco viene impegnato ad esprimere netta contrarietà a qualsiasi tipo di realizzazione di nuovi impianti a gas o finalizzati alla produzione di energia mediante combustione di qualsiasi sostanza, compresi i rifiuti di qualsiasi tipo, su Civitavecchia e Comuni limitrofi, ma anche di convocare tavoli con il Ministero dell’Ambiente e la Regione per la gestione della “phase out” dal carbone e che Civitavecchia venga dichiarata “città pilota” sui progetti sulle fonti rinnovabili. Dentro al documento anche le Zes e la garanzia, entro il 2025, dello smantellamento della centrale a carbone. Poi però è scattato il parapiglia, fra consiglieri comunali a contatto con persone presenti in platea, attacchi feroci fra esponenti di maggioranza e opposizione e ripicche varie. Tutto è stato scatenato da un ordine del giorno di Fabiana Attig della lista La Svolta che, dopo aver incassato il voto favorevole all’unanimità della sua mozione, ha pensato bene di presentare un documento che chiedeva l’annullamento dell’attualizzazione dell’accordo fatto nel 2015 dall’ex sindaco Antonio Cozzolino e la necessità di fare una nuova convenzione, attaccando pesantemente il Movimento 5stelle. Apriti cielo, polemiche a non finire e un epilogo di assise che non ci voleva proprio in una fase così delicata per la città.
Consiglio comunale, ok alla mozione su Enel poi avanspettacolo e ripicche inutili
Le premesse sono state abbastanza positive (nonostante lo strappo e la figuraccia nella Lega, con i consiglieri comunali Raffaele Cacciapuoti e Elisa Pepe che si sono astenuti dal votare il documento del Movimento 5stelle e si sono alzati dai banchi quando si approvava quello del Pd), poi la seduta è degenerata in una polemica utile solo ad Enel