“Concorsone” Allumiere, Pasquini messo sotto torchio dalla commissione trasparenza della Regione

Presenti il presidente Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, i colleghi del Movimento 5 stelle Francesca De Vito, di Forza Italia Giuseppe Simeone, Chiara Bonafoni della Lista civica Zingaretti, Eugenio Patanè del Pd e infine Fabrizio Ghera, sempre di FdI

Si è svolta ieri mattina la commissione trasparenza alla Regione Lazio sul “concorsone” di Allumiere. Presenti il presidente Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, i colleghi del Movimento 5 stelle Francesca De Vito, di Forza Italia Giuseppe Simeone, Chiara Bonafoni della Lista civica Zingaretti, Eugenio Patanè del Pd e infine Fabrizio Ghera, sempre di FdI. Ha partecipato ovviamente anche il sindaco di Allumiere Antonio Pasquini, incalzato dalle domande della commissione. Specialmente da quelle che arrivavano dalla sponda politica del centrodestra. “Perchè sono stati moltiplicati gli idonei alla fine della preselezione? E perchè nonostante un parere legale e il licenziamento di Mori non ha ancora annullato il concorso?”, e poi ancora. “Se si mettono 5 posti a concorso di solito si accetta un elenco di idonei di 30 aspiranti, non oltre. Chi ha deciso di elevare il numero a 100? Chi ha suggerito il commissario d’esame Mori quando ha preso questa decisione?”. “È una fase di transizione – ha risposto Pasquini – anche perchè non abbiamo neanche il segretario comunale a disposizione. Stiamo facendo le nostre riflessioni, troppo facile dire annulliamo. Lo valuteremo, ma serve del tempo, anche perchè potrebbe voler dire mandare in default il nostro Comune. Ma la cosa fondamentale è la legalità e la legittimità degli atti”. Il sindaco ridimensiona pure la clamorosa “svista” legata ai punteggi con cui i candidati sono stati ritenuti idonei. “La graduatoria che ha dato l’idoneità a chi ha preso 21 su 45? Si, è una piccola anomalia”.