“Concorsone” ad Allumiere, l’avvocatura della Regione “cestina” la pec della Sgamma: “Irrituale. Mira a prendere tempo”

Parliamo della pec che chiedeva un'opinione sulla possibilità di un annullamento in autotutela del concorso ai candidati e agli enti che hanno attinto alla graduatoria

Fra le risposte più significative alla missiva del responsabile del procedimento del Comune di Allumiere, la dottoressa Emanuela Sgamma, c’è sicuramente quella dell’avvocatura della Regione Lazio. Parliamo della pec che chiedeva un’opinione sulla possibilità di un annullamento in autotutela del concorso ai candidati e agli enti che hanno attinto alla graduatoria. Secondo l’avvocato coordinatore Rodolfo Murra, nell’articolo pubblicato da “Il Messaggero” di quest’oggi, la nota in questione non sarebbe per nulla una comunicazione di avvio di procedimento di annullamento d’ufficio ai sensi degli articoli 7 e 21 della legge 7 agosto 1990 numero 241, ma svelerebbe l’intento del Comune di continuare a prendere tempo, dilatando così il momento di assunzione di decisioni sul concorso stesso. Il legale stigmatizza il “modus procedendi” del Comune di Allumiere, sottolineando la diversa responsabilità che sulla vicenda hanno i vari soggetti, da un lato l’ente collinare, dall’altro i Comuni e la Regione stessa che hanno attinto alla graduatoria per assumere personale. Stesso tenore più o meno negli interventi della segretaria generale Cinzia Felci, del dirigente Fabio Pezone e del responsabile del procedimento Lisa Cammarata, che parlano di “iter irrituale” e di “finalità equivoca”. E il Comune di Civitavecchia? A quanto pare dal Pincio non è partita alcuna replica.