Si avvicina il giorno della protesta dei commercianti di Civitavecchia che il 29 novembre, dalle 19 alle 19,15, spegneranno le luci dei loro negozi. Da questo punto di vista si registra un nuovo intervento da parte di Tullio Nunzi, dell’associazione “Meno poltrone più panchine”. “Questa è una città che vive di commercio, dove però per la ristrutturazione di un mercato si impiegano 15 anni, dove abbondano decine di convenzioni tra città e porto, mai attuate, dove per un regolamento dei dehors si impiegano 4 anni con danni irreparabili per le attività, dove nonostante tutti siano consapevoli che il commercio, il terziario, il terziario avanzato siano l’elemento principale del pil cittadino e dell’occupazionale, nonostante ciò si avvia un progetto per un outlet, un vero macigno alla integrazione tra città e porto, allo sviluppo del turismo. Ora tutti si dicono disponibili alla protesta, nata dal basso, da centinaia di commercianti stanchi di essere reputati semplici evasori. Sull’outlet ,da parte delle organizzazioni c’è stato un assurdo silenzio o roboanti promesse di protesta mai concretizzate. La protesta dei commercianti nasce da forme di democrazia economica. Ora i commercianti di “A LUCI SPENTE” debbono essere convocati, in quanto portatori di progetti, alla stregua delle altre organizzazioni. Serve far comprendere che senza politiche attive, esiste un vero rischio di desertificazione, che senza decoro urbano, pulizia, sicurezza si avrebbero città spente, morte, insicure. Che in fondo è quello che chiedono le centinaia di aderenti alla manifestazione: pulizia, sicurezza, eventi, logistica. Non mi sembrano richieste assurde; spero in una grande partecipazione che dia il senso di una comunità di imprenditori che difendono il proprio lavoro,la propria attività, la propria famiglia”.
Commercianti pronti a spegnere le luci, Nunzi: “Chiudere un quarto d’ora per non non chiudere sempre”
"Un outlet sarebbe un vero macigno alla integrazione tra città e porto, allo sviluppo del turismo. Spero in una grande partecipazione che dia il senso di una comunità di imprenditori che difendono il proprio lavoro"