Cluster covid al San Paolo, la difesa affidata ai Primari dell’ospedale

Lettera dei Primari a difesa del sistema sanitario locale con particolare riferimento all'Ospedale San Paolo di Civitavecchia

“In risposta alla diffusione di notizie allarmanti rispetto le condizioni igienico- sanitarie dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, comparse sulla stampa locale, riteniamo sia giusto e doveroso dare una risposta univoca, non solo per amor di verità, ma anche per rassicurare la cittadinanza. Fin dall’inizio dell’allerta COVID-19 (fine Gennaio 2020), la Task Force costituita in Azienda, ha emanato procedure e direttive sulla base delle disposizioni della Regione Lazio, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità. Tali disposizioni sono state periodicamente aggiornate in risposta alle variazioni pressochè quotidiane arrivate
dagli Enti superiori. Tutti i Direttori sono stati puntualmente aggiornati tramite invio informatico dei documenti. Fin da Gennaio 2020 sono state fatte richieste di incremento delle scorte di DPI, sia di quelli già normalmente disponibili ed utilizzati per la corrente attività clinica in tutti i Reparti e Servizi, sia di quelli necessari per la gestione dell’epidemia COVID. In aggiunta alla formazione obbligatoria sulla Sicurezza dei lavoratori, comprendente anche il corretto utilizzo dei DPI, a far data dal 24 Febbraio 2020, il DAPPS , ha programmato una serie di incontri formativi anche questi obbligatori, suddivisi tra Ospedale San Paolo ed Ospedale Padre Pio di Bracciano, effettuati a piccoli gruppi per favorire il distanziamento sociale, rivolti a tutti gli operatori, con particolare attenzione a quelli in servizio nei Reparti più a rischio (Pronto Soccorso, Rianimazione, Radiologia e Medicina). In questi incontri ci si è elettivamente soffermati sull’esecuzione delle Procedure di vestizione e svestizione, punti cruciali per l’abbattimento del rischio di contagio. Tutti noi ci siamo trovati ad affrontare un evento straordinario, come in tutto il resto del mondo, senza riferimenti, con la necessità di assicurare un trattamento sanitario il più possibile idoneo ai pazienti. Si è stati costretti a rimodulare l’organizzazione e l’utilizzo degli ambienti ospedalieri, valga da esempio lo sdoppiamento dell’attività di triage in Pronto Soccorso, che inizia con una netta separazione dei pazienti nella tenda di Pre-Triage, montata fuori della sala di attesa del P.S. Nel momento in cui si sono verificati numerosi casi di pazienti positivi nel reparto di Medicina del San Paolo, è stato necessario costituire un Reparto Covid in quanto è risultato impossibile trasferire gli stessi pazienti in altre strutture ed in risposta a disposizioni della Regione Lazio conseguenti a suggerimento del SERESMI (Organo Tecnico della Regione che gestisce le Malattie Infettive). Queste le ragioni che hanno fatto si che il San Paolo divenisse Ospedale spoke Covid- 19 nella Fase Tre dell’emergenza, con il Policlinico Agostino Gemelli di Roma come Ospedale di riferimento. Ospedale Covid non significa che l’intero San Paolo è destinato alla cura di pazienti COVID, ma soltanto che un Reparto, la Medicina COVID, risponde a questo compito. A conferma di quanto sopra, il reparto di Rianimazione del San Paolo è dedicato a pazienti no COVID, permettendo così lo svolgimento, anche se a ritmo ridotto, delle attività chirurgiche, ortopediche, ostetrico-ginecologiche, cardiologiche ed internistiche (Medicina no-COVID). Riguardo le terapie specifiche, nonostante non ci sia in letteratura evidenza della risolutività di un farmaco nel trattamento della patologia COVID, si è iniziato il precoce utilizzo dei farmaci indicati nel protocollo dell’Ospedale Spallanzani di Roma, e sulla guida dell’esperienza maturata e trasmessa dai colleghi, è stato stilato un protocollo Ospedaliero di indirizzo terapeutico. A tutt’oggi, risultano positivi al tampone, e quindi allontanati dal lavoro, quindici Medici e cinquantadue operatori del Comparto. La stragrande maggioranza di questi sono completamente asintomatici. La loro individuazione è stata possibile grazie alla decisione aziendale di iniziare lo screening di tutto il personale, compresi gli operatori delle Ditte esterne. In questa occasione, vogliamo ringraziare tutti i componenti dei nostri staff, il personale delle pulizie, la vigilanza e quanti hanno aiutato l’azienda a rispondere a questa pandemia. Tanto si doveva”.

Dott. Antonio Carbone
Dott. Marco di gennaro
Dott. Beniamino Susi
Dott. Fernando Ricci
Dott.ssa MArina del Angelis D’ossat
Dott. Fulvio marrocco
Dott. Carlo Turci
Dott. Carmelo D’Arrigo
Dott. Pasquale Lepiane
Dott. Alessandro Lena
Dott.Giorgio Arena
Dott.Stefano Seripa