LA SETTIMANA trascorsa non s’è certamente persa tra le pieghe dell’indifferenza né della monotonia. Degne di attenzione, numerose notizie. Ma siccome nessuna (almeno a noi) è apparsa simile ad un vasetto di yogurt in scadenza , abbiamo ritenuto dedicare per intero l’odierna rubrica a quella di maggiore spessore ovvero a Csp. Tanto più che, a dimostrazione della sua rilevanza politica e sociale, siamo all’antivigilia dell’astensione dal lavoro per 24 ore che sicuramente non lascerà indifferenti gli amministratori di Palazzo del Pincio e neppure i cittadini che dell’azienda sono i principali e più che mai interessati azionisti.
CSP (1), FUTURO INCERTO – Non c’è pace per la municipalizzata. Il cui acronimo (e lo abbiamo ribadito a più riprese ) si presta a “traduzioni” più o meno acide, che però certificano l’attuale difficile stato che l’affligge. Potremmo azzardare: “Che Situazione Penosa”; “Caos Senza Pausa”; “Condizione Solo Pietosa”; Confusione Semplicemente Paradossale”. Insomma c’è da sbizzarrirsi. E la tristezza tracima. Per la semplice ma essenziale ragione che il solo pensiero che quattrocento dipendenti possano temere il peggio apre il baratro dello sconforto. Ma tant’è, la realtà non si sposa con l’ottimismo. Intanto è arrivato il risultato del primo trimestre 2021 e purtroppo si registra la perdita di 350.000 (trecentocinquantamila) euro. Poi s’è abbattuta su Palazzo del Pincio la richiesta di un milione e mezzo di euro, da parte della partecipata (fallita) “Civitavecchia Infrastrutture”, che contribuisce a rendere oltremisura acuta la crisi che attanaglia la società di Villa Albani. “Che -sottolinea l’ex vice sindaco e assessore Massimiliano Grasso – rischia adesso di rivelarsi irreversibile a seguito del mancato ripianamento della perdita del 2020,caldeggiato invano per lunghi mesi al sindaco Tedesco ma, ahimè, inattuato non essendo stato ritenuto impellente per via dello “slittamento” figlio delle norme straordinarie del Covid”. E al riguardo esplode un mix micidiale di abbia e di amarezza del leader della <Svolta> “perché non s’è capito che l’espediente non serviva a salvare la partecipata e al contrario l’avrebbe definitivamente affossata impedendole di accedere ad ogni forma di finanziamento bancario”. Facile profeta il già “Secondo Cittadino”: il percorso tracciato per Csp dopo la sua cacciata non parrebbe che si stia rivelando privo di asperità. “Ed ora – cala il carico da undici, l’ex vice di Tedesco – a mio avviso il sindaco ha solo due opzioni. Intanto, e siamo alla prima, tornare indietro e optare per il completamento della ricapitalizzazione, conferendo gli immobili previsti nella delibera 78 e ripianando anche le perdite dell’anno scorso per riportare in bonis Csp. La seconda è quella di mettere in liquidazione la società. Attenzione però a non dimenticare la spinosissima questione legata alla rivendicazione del curatore fallimentare di “Civitavecchia Infrastrutture”: si tratta indubbiamente di un gigantesco problema. Sì, c’è poco da stare allegri e, al contrario, perché torni il sereno non resta che sperare in un miracolo. E se è maturata siffatta tragica circostanza – conclusione più sferzante Grasso non avrebbe potuto confezionare – si deve alla mancata attuazione degli indirizzi del Consiglio Comunale dalla rimpastata giunta di Tedesco e dei suoi avvocati”.
CSP (2), ARRIVA LO SCIOPERO – Non bastassero i grossi dilemmi esposti -che secondo le organizzazioni sindacali Cgil Fp, Uil Trasporti, Uiltucs, Ugl Usb (e Potere al Popolo) restano insoluti, e a quanto pare neppure presi in seria considerazione – martedì prossimo, 18 maggio, i dipendenti di Csp incroceranno le braccia.
CSP (3), GELO TRA LEGHISTI E TEDESCO ? – L’immancabile gola profonda in pianta stabile a Palazzo del Pincio, a proposito della municipalizzata, gorgheggia che tra il sindaco Tedesco e lo stato maggiore della Lega i rapporti si siano raffreddati per la ritardata assegnazione delle deleghe al componente del Cda Matteo Mormino. S’è trattato di una semplice dimenticanza o del tentativo di lasciare il membro in quota Lega a secco ? Difficile dirlo epperò l’intoppo ha fatto rumore e reso rarefatta l’aria di Csp. Il problema dopo un po’ di tira e molla ha trovato la sua (sofferta) soluzione con la classica pezza (che non sembrerebbe, però, abbia tappato il buco – ndr -) della riattribuzione delle suindicate deleghe (che il presidente Lungarini aveva preferito di primo acchito tenersele tutte strette) al Mormino. Si sarebbe, così, ristabilito un clima di serenità. Ritenuto, tuttavia (e malgrado smentite dei diretti interessati a mezza bocca e dunque assai poco convincenti) , dagli attenti politologi “pincioti” assolutamente “apparente” in quanto rimarrebbe lo “sgarro” iniziale dal significato lapalissiano. Ovvero: i “salviniani” pur essendo il partito “principe” della coalizione si ha l’impressione che siano relegati al ruolo di gregari di Forza Italia, Polo Democratico-Lista Tedesco e Gruppo Misto, che dettano i tempi del “gioco” da attuare a proprio piacimento. Beh, non resta da attendere quali sviluppi avrà questa strana “partita”: se“giocata” a ritmi forsennati rischia di diventare una sorta di maionese impazzita; se invece condotta a passo di lumaca finisce per perdersi nella melma della nullafacenza. In un verso o nell’altro, pertanto, la sconfitta sarebbe inevitabile.
CSP (4), LA “PASIONARIA” ATTIG ALL’ATTACCO – A conferma che il “caso” Csp, parafrasando Franco Battiato, è ormai “il centro di gravità permanente” dell’attività amministrativa di Tedesco &C., la pasionaria Fabiana Attig, capogruppo della “Lista Grasso”, ha presentato un’interrogazione urgente con risposta scritta, con la quale chiede di sapere dal sindaco : 1) se ritenga attuati gli indirizzi strategici descritti in particolare ai punti 3,4,5 della delibera 78/2020; 2) per quali motivi abbia giudicato di procedere al conferimento parziale dei beni individuati nella predetta delibera; 3) se reputi che la Giunta potesse legittimamente deliberare per modificare l’attuazione degli indirizzi del massimo consesso cittadino su una materia riservata dal Tuel al medesimo, che aveva deliberato con DCC 78/2020; 4) se quanto riportato dalla stampa, circa la presunta perdita di circa 350.000 euro nel primo trimestre 2021 e l’ingiunzione di pagamento di “Civitavecchia Infrastrutture”, risponda al vero; 5) per quale motivo non abbia valutato, in qualità di rappresentante del socio unico, di intervenire ai sensi del Tusp già tre mesi fa, affinchè gli amministratori di Csp modificassero il Piano di Ristrutturazione Aziendale; 6) perchè abbia deciso di revocare l’incarico all’avv. Carbone e non eventualmente all’intero Cda e se non reputi che questa azione esponga il Comune al rischio di soccombenza in un probabile contenzioso.
CSP (5), E DIRE CHE C’ERA LA “SVOLTA” –Allora ? Ce ne è per tutti i gusti e i disgusti, come ormai accade con una certa sconfortante frequenza. L’augurio in ogni modo è che Csp rifiorisca immediatamente dato che sarebbe una iattura di proporzioni gigantesche se si dovessero pagare le conseguenze di una decisione per troppi versi incomprensibile quale il benservito rifilato a Grasso. Che resta un provvedimento gravido di imprevidenza perchè, a prescindere da qualsivoglia considerazione, la Giunta è stata privata di un comprovato esperto del delicato settore delle partecipate. E l’effetto ottenuto è fratello siamese di “quel marito che per far dispetto alla moglie…”.
CSP (6), SERVIZI VERSO LA PRIVATIZZAZIONE ? – Al tirar delle somme ‘sta benedetta (o maledetta ?) partecipata sembra ormai fatta apposta per rendere agitata la quotidianità sia (come già ricordato) dei dipendenti tutti e sia dei cittadini, che potrebbero ritrovarsi “serviti” non adeguatamente pur pagando tasse salatissime. Paradossalmente, invece, non sembrano sprizzare nervosismo i “padroni” del Palazzo. Stranezza sorprendente? Irresponsabilità ? Menefreghismo ? Niente di tutto ciò, secondo la sempre presente, arzilla e mai distratta “gola profonda”. Che inziga con irriverenza: “La maggioranza non trema affatto e ne ha ben donde. La strada imboccata, difatti, porta inevitabilmente alla meta della totale privatizzazione dell’azienda “. Operazione complessa ? Beh, qualche momento di tensione si registrerà di sicuro epperò avrà la durata dello spazio di un mattino. Dopodiché il solo esercizio richiesto sarà quello di spiegare che la “P” che completa l’acronimo con la “C” e la “S” non significherà “Pubblici” bensì “Privati”. Quindi ? Sulla facciata di Villa Albani apparirà la scritta cubitale “Civitavecchia Servizi Privati”. Per la gioia di chi brinderà a champagne e vivrà felice e contento.