<UNITA’> GIALLOROSA CONTRO IL GAS – E’ accaduto durante la kermesse di organizzata al Parco della Resistenza dal Pd. Dibattito sulla riconversione di Torre Valdaliga Nord sul progetto Enel in sostituzione del carbone e schierati intorno all’assessora Roberta Lombardi (M5S) i rappresentanti delle associazioni ambientaliste Ismaele De Crescenzo (Città Futura), Maurizio Rocchi (Sole) oltre ai politici Devid Porrello (M5S), Emiliano Minnucci (Pd), Gino De Paolis (Lista Zingaretti). Tutti allineati e coro unanime (neppure una stonatura manco a pagarla oro): “l’Ente Elettrico non può pensare di continuare a dettare legge in questo territorio brandendo la micidiale e mortifera arma dei combustibili fossili”. Giubilo irrefrenabile per la decisione presa dalla Regione Lazio contro la (male)detta (è così che viene considerata, senza mezzi termini – ndr -) riconversione e particolarmente incisivi alcuni passaggi dei protagonisti dell’incontro alla presenza di una platea non smisuratamente affollata epperò assai interessata. Centratissimi gli interventi, ma se si volesse azzardare una classifica per stabilire chi ha fatto impennare maggiormente l’applausometro , bè in testa a pari merito si troverebbero De Crescenzo e De Paolis. Il primo dopo aver con dovizia di particolari dimostrato che nessun beneficio si otterrà dall’impiego del gas per ambiente ed occupazione, ha concluso con un perentorio (ed accorato) invito: “dopo settanta anni di passiva sottomissione occorre dire basta al gigante energetico e spalancare le porte alle rinnovabili senza indugio”. L’altro, spolverando una metafora sportiva quanto mai azzeccata ossia che una partita di pallanuoto dura quattro tempi, ha ammonito : “la splendida decisione presa dalla Regione Lazio è soltanto una porzione di un match molto difficile, tutto da giocare ed appena alla metà del suo percorso. Giusto manifestare soddisfazione, tuttavia il conseguimento dell’obiettivo è ancora lontano mancando due “tornate” che si preannunciano tiratissime. E’ dunque basilare che Civitavecchia e i centri limitrofi sfoggino determinazione e compattezza, altrimenti l’’euforia di questo momento correrà il rischio di trasformarsi in disperazione”. Ebbene sì, davvero appropriato l’invito di De Paolis a non abbassare la guardia: sarebbe un suicidio dimenticare di colpo che bisogna ancora fronteggiarsi con il Ministero della Transizione Ecologica e soprattutto con il suo titolare, Roberto Cingolani (definito proprio recentemente da un noto giornalista “molto verde solo a parole” non fosse altro perché, provocando disapprovazione e compiacimento (non mancano i supporters dei poteri forti !), ha riportato – e non poche sue interviste rilasciate ai maggiori media nazionali lo attestano – al centro dei suoi interventi nucleare ed inceneritori, “ravvivato” le trivellazioni e non chiuso a doppia mandata i rubinetti del gas ), il quale sicuramente non si rivelerà un interlocutore tenero. (PS 1) – Merita un plauso il giovane segretario pidino Stefano Giannini per la brillante idea di ridare vita alla Festa dell’Unità, ma ci consenta un semplice appunto: avrebbe raggiunto la perfezione (da uno a dieci, il voto al suo remake oscilla tra il 7 e l’8 – ndr -) se agli esponenti partitici presenti, tutti indistintamente di centrosinistra , si fossero aggiunti (dietro invito, naturalmente) anche antagonisti centrodestrorsi, tenendo pure conto che nella stanza dei bottoni del Pincio siedono Lega, Forza Italia, Lista Tedesco e un Gruppo Misto filosalvinianmeloniano ( Petrelli se ne sta spaparacchiato in un angoletto, pronto comunque a “stampellare” in caso di bisogno la striminzita maggioranza che sicuramente non sciala con 13 consiglieri). E proprio la “discussione” incentrata sul passaggio dal carbone al gas a Tvn avrebbe raggiunto la punta massima dell’attenzione se accanto alla Lombardi (e agli altri suindicati) ci fossero stati sindaco e vice, quest’ultimo financo assessore all’ambiente. Sarebbe stata una strepitosa occasione, tra l’altro, per chiedere al Primo Cittadino perché ancora oggi, alla luce della bocciatura all’unanimità dell’idea di Enel nel massimo consesso cittadino, esiti a chiamare alla mobilitazione generale (rigorosamente pacifica) i cittadini per “megafonare” al Ministro ( e pure all’Ente chiaramente, per la serie “parlare a nuora perché suocera intenda” – ndr -) che il futuro non può non essere già il presente: basta e avanza quasi un secolo sacrificato per uno smisurato profitto, che non ha sicuramente evitato i rischi di gravissime patologie (anzi!!!) e neppure offerto nuova e continua linfa all’occupazione, assottigliatasi di anno in anno fino a diventare una sorta di optional per qualche manciata di fortunati mortali. “Il ricorso al gas –rimbomba il refrain degli irriducibili conservatori – è solo una normalissima transizione (davvero ecologica ? ndr -) ovvero un passaggio”. Già. E quanto dovrebbe durare ? Banale la risposta :”La provvisorietà non è poi la fine del mondo”. Vero. Si dà l caso tuttavia che ” non c’è nulla di più definitivo del provvisorio”, sghignazzava (con amarezza !) il grandissimo Ennio Flaiano.
“DIFFERENZIARE” LA RACCOLTA… DIFFERENZIATA ? MEGLIO DI NO – “Ci sono voluti due anni all’attuale amministrazione per capire che il percorso da noi tracciato era quello migliore”, tuonano i pentastellati. E, seppure con toni misurati, lo sbeffeggiamento riservato alla Tedesco’s band ha il sapore di una rivincita di dimensioni ciclopiche. Nientemeno ? Non c’è dubbio ed il prosieguo del monologo della troika D’Antò-Lecis-Lucernoni (in rigoroso ordine alfabetico – ndr -) lo dimostra. “A luglio 2020, come da deliberazione di giunta, sarebbe dovuta partire la nuova “differenziata” tramite eco-stazioni . Ce ne è traccia ? – ironizzano – Ovviamente no, malgrado sia stata pagata la inutile progettazione. Questo perché la maggioranza millanta azioni che non può compiere: cambiare un sistema di raccolta rifiuti è operazione assai complessa e assai costosa, merita programmazione, studi e reperimento di finanziamenti. E cioè una serie di atti che Tedesco e soci hanno dimostrato di non saper compiere, come dimostra l’ennesimo bando perso – per l’avvio della tariffazione puntuale – a causa di sbadataggine e sciatteria. Siamo comunque felici – concludono – che finalmente anche la giunta delle revoche si sia decisa, pur con 24 mesi di colpevole ritardo, a potenziare l’attuale servizio. Meglio tardi che mai”. (PS 2) – Allora? In che modo vogliamo considerarlo tal intervento ? Per dirla alla civitavecchiese, si tratta di un’autentica “stracciata” in faccia al responsabile dell’ambiente e a chi l’ha consigliato di abbandonare la strada vecchia per una nuova, senza tener presente che, se avesse dato retta ad un datato ma saggio e sempre attuale proverbio, non si sarebbe “mal ritrovato”.
RIFACIMENTO STRADE, FRASCARELLI VUOL VEDERCI CHIARO –Bisogna proprio riconoscerlo: l’opposizione che si sta scatenando dai banchi dell’aula “Pucci” monta giorno dopo giorno. In particolare stanno finendo nel mirino, con precisione così millimetrica da fare invidia ai fenomenali “skeetisti” azzurri reduci dalle Olimpiadi di Tokio, concessioni e affidamenti di lavori . Ha iniziato la Attig inquadrando la “questione” riguardante l’isolotto del Pirgo e siamo qui ad attenderne gli sviluppi che potrebbero (chissà…) riservare qualche succulenta sorpresa. E se si riteneva che le feste ferragostane avessero cloroformizzato l’inizio settembrino, la realtà ha invece rimesso in moto l’ansia per il susseguirsi di eventi che lasciano presagire che sarà la tempesta a prevalere sulla agognata (da parte dei “padroni” del Palazzo) quiete. Perché questa previsione a tinte fosche ? Per farsene un’idea ben precisa è bastato apprendere della richiesta di accesso agli atti (rivolta dal “meloniano” Giancarlo Frascarelli al segretario generale dottor Pompeo Savarino e al Dirigente del Servizio Lavori Pubblici) “in merito agli affidamenti del rifacimento delle strade cittadine, riassegnate dopo l’annullamento delle precedenti gare”. Ma chi e cosa, in sostanza, Frascarelli chiede che siano chiari come la luce del sole ? Presto detto: A) Presidenti e membri di commissione di gara; B) Importi a base d’asta; C) Le ditte invitate; D) Le ditte eventualmente ritirate e/o scartate; E) La/e ditta/e aggiudicataria/e con rispettive percentuali di ribasso; F) I responsabili del procedimento per il Comune di Civitavecchia; G) Elenco strade cittadine oggetto della/e gara/e; H) Consegna dei lavori. (PS 3) – Quanto riportato, è per filo e per segno. E semmai venisse introdotta l’obiezione “qual’è la scoppiettante notizia ?”, la prima reazione sarebbe una grassa risata, poi a bocce ferme si spiegherebbe al finto tonto di turno che le iniziative della Attig e di Frascarelli sono come la classica spia che s’accende e preannuncia un preoccupante guasto dell’auto: non recarsi immediatamente da un meccanico sono dolori. Allegoria forzata ? Insensata ? E’ fantapolitica ? Calma e gesso, non serve agitarsi. Meglio farsi cullare da una dolce e distensiva attesa. Dopodichè chi vivrà vedrà.
“LA GESTIONE DELLO SPORT (E DEGLI IMPIANTI PUBBLICI) DEVE CAMBIARE” – Roberto Melchiorri, deus ex machina dell’Associazione “Civitavecchia c’è”, rompe gli indugi di un immobilismo che fa solo comodo a chi pensa di trasformare le strutture sportive comunali in un preziosissimo business dal quale ottenere lauti (e se lautissimi meglio ancora) profitti e scuote l’impalcatura realizzata dagli amministratori “pincioti” e la comunità tutta con un intervento, piazzato in bella mostra su facebook, intorno al quale s’è stretto un largo consenso. “Fare sport è importante per tutti – attacca il popolare Bebo – migliora la qualità della vita, diventa indispensabile ai giovani per trovare gli equilibri psicofisici, migliorare e rafforzare la struttura fisica” E precisa: “Lo sport è talmente fondamentale da essere materia scolastica obbligatoria, a prescindere che si chiami educazione fisica o scienze motorie. E proprio partendo da tal presupposto, a mio avviso, la gestione dello sport deve cambiare, sia sotto il punto finanziario che civico e morale”. Ecco, siamo al preludio di un vero e proprio attacco frontale (bene inteso costruttivo – ndr -) ai politici (di qualsivoglia colore) di casa nostra. Sostiene difatti Melchiorri: “Occorre cominciare a rientrare nell’ordine di idee che le scuole di sport debbono diventare gratuite o quasi, se avvengono in impianti istituzionali ossia pubblici. I quali, sarà bene ricordarlo, vengono costruiti per questo con i soldi dei cittadini e di Enti preposti e di conseguenza vanno “governati” in proprio o “affidati” con apposito bando, “arricchito” da una convenzione che sia rispettata e che non può prevedere la straordinaria manutenzione a carico del/dei soggetto/i esterno/i perché sappiamo che non si effettuerà mai con l’ inevitabile conseguenza di ritrovarseli fatiscenti”. Chiarissimo il concetto e ancor più la conclusione dell’intervento. “L’accesso ai benefici economici concessi da organismi che hanno rapporti con il Comune, o da Comune stesso, non possono non avvenire senza un apposito regolamento precostituito, che tenga conto di una equa distribuzione anche in funzione degli abbattimenti dei costi delle scuole di sport. Stop – siamo al botto finale – al sistema delle scatole cinesi grazie al quale le società si compongono per poi trasformarsi, affossarsi e chiudere: detto sistema oltre ad essere “dopante” arreca irrimediabili danni alla storia e ai valori sportivi di Civitavecchia, che dovrebbero fungere da energica spinta per un futuro migliore”.(PS 4) – Esposizione ottima e abbondante, non c’è dubbio. E fossimo nel delegato allo sport Matteo Iacomelli la “trasformeremmo” in un bel manifesto da affiggere nella parete antistante la sua scrivania: ogni giorno potrebbe “ripassarlo” per non dimenticarne neppure una virgola. Lo sport al servizio dei giovani (e non solo) è difatti un aspetto essenziale della politica, che non può e men che meno deve annoverarlo tra gli “accessori” di scarso valore. E inoltre in questa nostra bella città d’incanto (ahinoi sempre più “ex”) una volta per tutte va stabilito con assoluta certezza e rigidezza (rima perfetta…) che gli impianti sportivi comunali (con un riferimento specialissimo alle piscine) devono essere prioritariamente al servizio dei cittadini. Ai quali spetta, se la straordinarietà del caso lo richiede, ogni agevolazione. Questo per dire che il vero, unico e incontestabile proprietario di detti impianti (il Comune e per chi fosse duro di comprendorio ripetesi il Comune) se non ritiene di curarli in proprio, ha l’obbligo di indire regolarissimi bandi e a chi otterrà l’affidamento dovranno essere sottoposte precise regole (concordate e fissate in un’apposita convenzione),che non impediscano un legittimo tornaconto, ma nel contempo siano pure vantaggiose per la comunità (specie per i bambini e le categorie meno abbienti ). Tutto ciò altro non è che il senso delle parole “melchiorriane”. Non ci può essere spazio per colui/coloro che vorrebbe/vorrebbero spadroneggiare in casa d’altri (le strutture comunali, appunto) e nemmeno è supponibile che si consolidi una sorta di regime di monopolio guidato da un “Moloch” intenzionato a fagocitare qualunque spazio d’acqua. E allora (tanto per dare una sgrullata a coloro che fanno orecchie da mercante): (1) il titolare o i titolari degli impianti privati hanno il diritto sacrosanto (ci mancherebbe !) di perseguire (seppure con avidità affari loro) sempre e comunque l’obiettivo del guadagno; (2) per quanto concerne invece le strutture pubbliche è sostanziale che l’utile derivante da corsi per bambini e adulti (augurabilmente frequentatissimi in modo da garantire entrate consistenti) non prenda il sopravvento sull’attività prettamente agonistica, che dà un senso alla presenza delle strutture stesse e lustro alla città intera se foriera di luminosi risultati. (PS 5) – In vista degli Europei di nuoto in programma a Roma il prossimo anno (dall’11 al 22 agosto) la FIN (come d’altronde accaduto anche in precedenti occasioni), in aggiunta ai capitolini (Foro Italico, Acquacetosa, Valco San Paolo e Pietralata), ha individuato alcuni impianti in ambito regionale ,(quello locale di viale Lazio insieme ad Anzio, Viterbo, Ostia, Frosinone, Gaeta e Castel Gandolfo) nei quali si alleneranno o disputeranno eventuali amichevoli o magari anche qualche match preliminare le nazionali appunto di nuoto e di waterpolo. Splendida notizia. E nel contempo appetitosa opportunità per gli amministratori di casa nostra con in testa il delegato allo sport Matteo Iacomelli affinchè sottoponga ad un indispensabile maquillage il PalaGalli e tirarlo quindi a lucido per far parlare di sé in termini entusiastici sia chi verrà ospitato sia i dirigenti della Federazione Italia Nuoto. Sarebbe davvero imperdonabile se le penose condizioni in cui versa attualmente lo Stadio in non pochi punti restassero tali, con l’aggravante naturalmente che di qui al prossimo anno di sicuro peggiorerebbero. Pertanto i tecnici (di assoluto valore) dell’assessorato ai LLPP sottopongano ad un attento check-up vasca, spogliatoi e via dicendo, dopodiché relazionino a sindaco, al troppo statico (finora!) delegato e ordinino immediatamente l’esecuzione dei lavori. Che attendono dalla notte dei tempi e che neppure oggigiorno pseudo “salvatori dello sport” sono stati sfiorati dall’idea di attuarli.