TURBOGAS A TVN, ALLA REGIONE PIACE IL GIOCO DELL’OCA ? – Massì, e manco poco. Tra i passatempi, probabilmente il preferito. Dev’essere irresistibile provare il brivido del ritorno alla casella di partenza e di lì ricominciare. Il massimo della libidine. Oppure la plastica dimostrazione che si continua a vivere in una dimensione simile ad una sorta di contenitore da riempire di chiacchiere, di seducenti bugie, di tutto e il suo contrario, dell’incontenibile desiderio di prendere per il culo chi ha il torto di pensare e credere che i politici possano (e debbano !) essere considerati una sorta di pietra miliare della coerenza, dell’affidabilità, dell’onestà intellettuale, del mantenimento delle promesse formulate, a sentir loro, solennemente ? Se domandassimo ai lettori e specificamente ai cittadini cosa s’è festeggiato la scorsa estate riguardo alla centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, la risposta non si farebbe certamente attendere ed echeggerebbe forte e chiara. Ovvero: “l’approvazione della modifica alla legge regionale 16/2011 con la numero 14 dell’11 agosto 2021, che decreta l’impossibilità di realizzare sul nostro territorio insediamenti energetici”. Vero, il cielo non è stato baciato dai colori dei fuochi artificiali, la banda musicale non ha attraversato le strade inondandole di allegria, epperò durante una calda e coinvolgente serata trascorsa al Parco della Resistenza, in occasione della Festa dell’Unità, si è rimasti (piacevolmente) storditi dall’annuncio ebbro di felicità di poter uscire finalmente, dopo oltre settant’anni, dalla asfissiante morsa dei combustibili fossili. E in particolare, nell’occasione, si ebbe la preziosa opportunità di ascoltare l’assessora della Pisana Roberta Lombardi. Ed ora ? Che succede ? Si torna al punto iniziale, dopo aver cavalcato nella prateria del sogno ? Sostengono pentastellati e pidini: “Circolano voci che la suindicata legge n. 14 potrebbe essere vanificata con un provvedimento regionale di revoca”. Duro colpo ?. “Certamente sì – ribattono – addirittura durissimo. E se così fosse, si aprirebbe un inevitabile e grave contenzioso al quale parteciperemmo con convinzione e determinazione, al di là delle responsabilità e delle appartenenze politiche, perché sarebbe considerato da noi un insulto alla città e un arretramento rispetto a risultati che pensiamo acquisiti e che avvieranno questi territori verso un nuovo e diverso modello di sviluppo”. Enunciazione solenne. Cristallina. Per il momento, ciononostante, la disperazione non è il caso che diventi la colonna sonora di un avvenimento aleatorio. Pur tuttavia (hai visto mai…) l’associazionismo non ha alzato le spalle e, fedele al detto quanto mai significativo “se tuona… da qualche parte piove o grandina”,. non si concede distrazioni: a prescindere dalle decisioni che prenderà la giunta Zingaretti, tiene d’occhio la stanza dei bottoni occupata dal ministro Cingolani perché è lì che si potrebbe scatenare il finimondo (e decidere inappellabilmente il passaggio dal carbone al gas. E siccome è meglio prevenire che curare (tanto più che una volta arrivata la mazzata, addio core – ndr -) , “Comitato Sole”, “Città Futura”, Collettivo No al fossile”, Friday for Future” e”Forum Ambientalista” girano la manopola del volume e spaccano i timpani con lo stentoreo coro: “Ora si vada fino in fondo con il NO al gas”. Come dire: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ed è fin troppo facile capire che, dovesse prendere il sopravvento l’idea di una transizione niente affatto ecologica in quel di Tvn, la mobilitazione scatterebbe immediata”. Ma, ecco un passaggio molto importante, sottolineano i rappresentanti delle associazioni: “Se Zingaretti riuscisse davvero a portare a termine questa funambolica manovra, sarebbe la prima volta nella storia delle istituzioni democratiche che un provvedimento approvato all’unanimità viene ritirato dopo poche settimane”. E per concludere: “La cosa tuttavia ci stupisce relativamente. Sappiamo benissimo, infatti, quali sono i poteri contro cui , da anni, proviamo a contrapporci. Ancor meglio conosciamo i motivi che spingono il Governo ad investire miliardi sul gas e a ignorare sistematicamente tutti i nostri progetti alternativi e che è complicato farsi ascoltare da istituzioni costantemente prone agli interessi di grandi lobbies e multinazionali. Da parte nostra siamo e saremo sempre attivi per sostenere i progetti alternativi, che da tempo proponiamo in ogni sede e che sono, ad oggi, l’unico strumento con cui garantire a Civitavecchia e al suo comprensorio diritto alla salute, tutela ambientale e rilancio occupazionale”. PS – Non ci si può non chiedere (al di là di quel che accadrà dalle parti della Regione Lazio) cosa ne sarà di Torre Valdaliga Nord. Immaginiamo che le preoccupazioni non solo degli ambientalisti ma pure della stragrande maggioranza di cittadini (stanchi, a ragionissima, di dover rischiare di pagare per parecchi anni ancora il durissimo prezzo della fossildipendenza) derivino dalla scarsa determinazione della classe politica (tutta e ribadiscesi tutta) di affrontare la questione (di Tvn – ndr -). Si dia uno “sguardo” a La Spezia dove non è da escludere che la incontenibile spinta dell’intera comunità e dei “suoi” compattissimi politici (a livello nazionale, regionale e locale: tutti insieme appassionatamente per la tutela della salute pubblica e della strabiliante bellezza dell’intera zona) abbia indotto l’operatore che si occupa della gestione delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica (Terna – ndr -), a comunicare di recente che “non sarà più necessario costruire l’impianto a gas per sopperire a quello a carbone in dismissione” (Sole 24 ore 21 settembre 2021). E poi un’altra sbirciatina all’edizione di “Vaielettrico” (19 ottobre 2021) e custodire in una teca di cristallo le parole del n. 1 di Enel Group. Francesco Starace: “E’ necessario alleggerire la sottomissione alle fonti fossili. Tanto più in presenza di una complessa crisi del gas. Occorre dare nuovo slancio allo sviluppo delle rinnovabili in Italia”. Infine un occhio a “ Qual pro Energia. It” del 15 ottobre 2021, in cui un articolo (dal titolo “La Germania taglia del 43% gli oneri in bolletta per i sussidi alle rinnovabili”), riporta: “il caro energia per i consumatori finali sarà attenuato dai minori costi per gli incentivi alle fonti pulite. Dal primo gennaio 2022, infatti, il sovrapprezzo pagato in bolletta per finanziare le rinnovabili (EEG: Eneuerbare Energien Gesetz ) sarà tagliato di quasi il 43% come ha annunciato l’agenzia di Bonn Bundesnetzagentur for Electricity, Gas, Telecommunications, Post and Railway”. Allora ? Beh, mettere in risalto: (1) “illustri” dichiarazioni non di un carneade bensì dell’amministratore delegato e direttore generale dell’Ente Elettrico; (2) che esiste la soluzione all’assillante problema dell’asservimento ai combustibili fossili se lo si affronta con ferrea volontà; (3) i benefici derivanti dalle fonti rinnovabili, significa nutrire la speranza che parlamentari, sindaci, consiglieri regionali e comunali, senza distinzione di colore (partitico), si facciano promotori di una larghissima mobilitazione popolare per riappropriarsi di un territorio la cui incommensurabile potenzialità deve ampliare l’orizzonte di un presente e di un futuro radiosi per le nuove generazioni. E per la qualità della vita.
UN PAPA (FRANCESCO) PER AMICO – I media l’hanno definita una “bizzarra iniziativa” ma stavolta, almeno noi, dissentiamo. Vittorio Petrelli – esattamente lui che siede alla sinistra del sindaco e quando vota i provvedimenti della maggioranza si squaglia di fronte agli sguardi ammiccanti dell’avvocato Tedesco, portandogli l’acqua con le orecchie senza accusare la fatica e sempre col sorriso stampato sul faccione –interpreta magistralmente la parte di “civico” a totale “uso” e consumo di cinquemila famiglie che rischiano (a sua detta naturalmente e nulla da eccepire…) di non essere più proprietarie delle proprie abitazioni “pur costruite – si dispera – con concessioni edilizie legittime e nel rispetto del Piano Regolatore”. Dunque una battaglia che si protrae da lunghi anni e che trattasi del cavallo di battaglia di Petrelli, il quale, a briglie sciolte e con lo sguardo fisso sul palo d’arrivo, non molla di uno solo millimetro ottenendo puntualmente i voti necessari ad alloggiare in pianta stabile nell’aula Pucci, pur non essendo ancora stato sciolto l’intricatissimo nodo di questi fottutissimi usi civici. E l’aitante rappresentante del (suo esclusivo) popolo ne dev’essere fortemente addolorato se è vero che, dopo innumerevoli tentativi non andati a buon fine, ha addirittura fatto una scelta talmente sacra da mettere gli scriba in condizione di commentare la sua clamorosa azione con religiosa deferenza. Capirai, ha inviato una lettera al Santo Padre. Sì avete capito, al Papa. E addirittura l’attacco della missiva (“Caro Francesco…”) è un lampo di luce così abbagliante da restarne storditi . Non c’è dubbio: geniale Petrelli ! Stracariche di significato, per di più, le parole seguenti: “tu rappresenti la mia ultima spiaggia o meglio l’ultima possibilità per moltissime famiglie della nostra città”. Insomma, chiaro no ? Supplica nientemeno il Sommo Pontefice affinchè arrivi la sospiratissima soluzione dell’annosa questione ampiamente descritta. Ma è la conclusione dello scritto che maggiormente colpisce e che rimarrà scolpita nella mente di ognuna delle cinquemila famiglie manco fosse l’undicesimo comandamento: “Caro Francesco, non abbandono la mia azione a sostegno di queste persone in gravi difficoltà e oggi io vengo a te (Gesù disse ai discepoli :“Lasciate che i bambini vengano a me…”; Vittorio si rivolge al Papa: “oggi io vengo a te”: strabiliante !!! – ndr -) con questa missiva, sperando che tu possa trovare il tempo se non di intervenire (qualche mese fa hai incontrato il presidente della Regione Lazio. Apperò che sottolineatura ! Significa forse: se ti avessi scritto prima, magari gli avresti accennato qualcosa dello spinoso caso degli usi civici ?) almeno per dedicare una preghiera…”. Commenti ? O qualcosa da aggiungere ? Semplicemente onore a Petrelli. Che tuttavia non sta facendo (e lo abbiamo già scritto) un buon “uso civico” di se stesso all’interno del consiglio comunale non foss’altro perché, eletto per svolgere il ruolo di oppositore, persevera invece nel fungere da stampella della nevrotica maggioranza. Tuttavia l’invito rivolto al Papa merita il massimo rispetto. E sperando che non si tratti di un unicum, ci aspettiamo dal consigliere almeno altre due lettere da inviare al suo “amico per la pelle” Francesco ben sapendolo fortemente sensibile ai temi ambientali: la prima per indurre l’Enel ad abbandonare dopo lunghissimi anni l’idea di ricorrere ad un altro combustibile fossile a Tvn ed affidarsi finalmente alle energie rinnovabili; la seconda per scongiurare alla Frasca la iattura della pescicoltura che devasterebbe un angolo di paradiso, figlio legittimo di madre natura. Ci rifiutiamo di pensare che , fervido credente com’è, Petrelli non ritenga doni divini la qualità dell’aria (che sulla salute incide e tanto pure) e il fascino incantevole (oltre alle straordinarie caratteristiche) delle acque marine. PS – Domanda: la penna “petrelliana” effettuerà mai anche il pregevole “uso civico” di riempire nuovi fogli per evidenziare ulteriori problematiche (tra cui gas e itticoltura, come accennato) di incalzante interesse ? Beh, in caso affermativo sarebbe rimarchevole. Tornando però con la mente (vivaddio non ancora obnubilata !) al Petrelli versione <Sì, fortissimamente Sì al carbone> , il sospetto che il degrado ecologico non lo impressioni granché non deve essere leggero come una piuma.
PIRGO, SIAMO SU SCHERZI A PARTE ? “Certo”. “Sicuramente”. “Via, non esageriamo”. “A pensarci bene…” Insomma, ogni risposta non farebbe una grinza. La sola, unica, assoluta certezza deriva dal fatto che qualcosa (solo qualcosa ?) evidentemente non quadra ai tecnici di Palazzo del Pincio. Naturalmente per quel che concerne l’isolotto del Pirgo, “affidato” la scorsa estate (a detta delle immancabili gole profonde con un’operazione condotta a fari spenti…) a giovani imprenditori, che però in questo momento si trovano a braccia conserte poiché i cancelli d’ingresso della struttura sono stati “lucchettati” a seguito di una rigida disposizione, relativa (stando alle notizie apparse sugli organi di informazione) problemi di staticità e di emergenza sanitaria. Passi quest’ultima, considerato che ci troviamo tuttora nella strafottuta situazione pandemica, ma appare davvero sorprendente (per non aggiungere così incredibile da pensare di trovarsi su “scherzi a parte”) che solo adesso salti fuori il succitato problema della staticità della larga “spianata”, dove fino a poco tempo fa figurava un chiosco e si riunivano prevalentemente numerosi giovani. Ora, e non è azzardato affermare: all’improvviso , Pirgo vietato ! Chiuso a doppia mandata. Il motivo ? Già spiegato: questione di sicurezza dovuta alla menzionata staticità. E la spiegazione che più esauriente non potrebbe, arriva dall’architetto Collia: “La capienza massima sull’isolotto del Pirgo è pari a 277 persone” (Civonline, 21 ottobre 2021). Capito bene ? Se si tocca quota duecentosettantotto si rischia il botto (rima baciata, olè!). PS – Non invaderemo troppo spazio di questo foglio per commentare una notizia che, senza la fondamentale certificazione di uno stimatissimo professionista quale l’architetto Collia, avrebbe preso la strada del secchio dell’immondizia. Per assurdo, difatti, anche una fake sarebbe apparsa maggiormente credibile. Ed è semplice il perché. Non è infatti possibile che solo adesso si porta a conoscenza (ufficialmente !!!) che la “megaterrazza” quanto a stabilità non lascia dormire sonni tranquilli. E, questo il punto, ci chiediamo (e soprattutto chiediamo a chi di dovere) con quali certezze è stato affidato in concessione l’isolotto del Pirgo. Le cronache riportano che nel pieno della stagione estiva non sono mancate giornate contrassegnate da pienoni festosi in quello spiazzo. Qualcuno può affermare che non sia stato superato l’ineluttabile numero di 277 esseri umani ? In attesa di una risposta che non arriverà mai, non ci resta che (sor)ridere. Per un crollo non avvenuto.